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La Fia e Siemens insieme per migliorare la sicurezza nelle speciali

Interessante collaborazione per lavorare su un argomento molto critico e problematico

Rally e sicurezza. Un binomio sempre in contrasto, più difficile da risolvere rispetto alle altre discipline del motorsport,, e costantemente sotto la lente d’ingrandimento.

Una sorta di battaglia quella della Federazione per cercare di migliorare questo intricato aspetto, che continua a scemare con episodi sempre più frequenti anche e soprattutto in contesti di un certo livello. Viene infatti naturale pensare al Rally d’Australia dello scorso anno, quando due scellerati spettatori si esibirono in un pericolosissimo scatto da terra, con la Hyundai di Thierry Neuville che li sfiorò per pochi centimetri alla velocità di 125 km/h.

Uno dei tanti casi avvenuti recentemente, che fa compagnia a diverse prove annullate nelle ultime stagioni del mondiale, ultima delle quali la terza del Montecarlo di un paio di mesi fa. L’insieme di fattori di pubblico, strade aperte e fan vicinissimi alle vetture in gara ha sempre posto questa problematica che però ultimamente, complice anche l’elevazione delle prestazioni delle vetture, sta attirando su di se molti più riflettori negativi.

Di tutto ciò se ne è accorta anche la Federazione, che proprio in occasione del recente salone di Ginevra, ha stretto una partnership con Siemens allo scopo di trovare soluzioni per migliorare la sicurezza nell’ambiente rally. Un progetto indubbiamente interessante, che vedrà il colosso tedesco impegnato in prima linea in questo importante e e difficile compito. Per fare tutto ciò, il primo passo sarà la creazione di una simulazione 2d e 3d avanzata nella quale è prevista l’utilizzo di sistemi per ricreare tutto quello presente in prova, in modo tale da monitorare costantemente cosa accade su quel tratto di strada.

Altri sistemi ad intelligenza artificiale saranno inoltre utilizzati sulle stesse vetture, nel tentativo di diminuire la possibilità di trovare spettatori in zone proibite. Insomma, nonostante non ci sia attualmente nulla di concreto, il progetto imbastito dalla Federazione pare essere molto interessante e, dovesse dare esiti positivi, potrebbe sicuramente dare una grossa mano in un problema apparentemente irrisolvibile nel mondo rallystico.

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