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Tanak vince il Rally di Estonia – Il nostro racconto dal primo WRC Promotional Event

Tuffo in una gara da mondiale con un clima mondiale

Raramente capita di scrivere la cronaca di una gara in cui la notizia, se vogliamo, meno eclatante è il nome del vincitore.

Ebbene si: esattamente come l’anno scorso Ott Tanak ha dominato la gara, prendendo il comando sulla prima speciale per non mollarlo mai fino al traguardo a Tartu, questo nonostante il gruppo degli “ufficiali” fosse più nutrito rispetto al 2018 e nonostante lui stesso abbia deciso di partire primo, posizione notoriamente svantaggiosa sulla terra.

D’altra parte l’estone partiva con obiettivi molto diversi rispetto ai colleghi del WRC. Per lui la vittoria era l’unico risultato accettabile, non solo per mostrare alle persone che lo sostengono di essere il più forte ma anche per recuperare motivazione dopo il frustrante epilogo al Rally d’Italia.

Dominio doveva essere e dominio è stato, con 13 speciali vinte su 15 (una ciascuno invece Mikkelsen e Evans) e un vantaggio sul secondo di oltre un minuto.

Ecco le sue parole:

E’ stato un grande week end e tutti possono vederlo dal numero di persone che sono qui. E’ assolutamente una nazione di appassionati di rally ed è una grande soddisfazione avere tutti i costruttori presenti. E’ stato fatto moltissimo lavoro dietro le quinte ma questo è un grande riconoscimento. In Finlandia sarà difficile in quanto saremo i primi a entrare in prova.

Proprio il norvegese ha raccolto il secondo posto di tutto rispetto, soprattutto considerando le numerose soluzioni a livello di assetto che provato durante la gara. In prova Andreas è sempre sembrato perfettamente a suo agio con la I20 WRC in livrea total white e sono sicuro che sarà un pilota da tenere d’occhio in Finlandia.

Terzo un brillantissimo Esapekka Lappi, che evidentemente aveva bisogno di una gara come il Rally Estonia per ritrovare il giusto equilibrio e la consapevolezza delle proprie capacità, il suo “sisu”. Rallentato anche da 2 forature, il forte pilota finlandese ha regalato spettacolo su tutte le curve, mandando in delirio il pubblico. Occhio anche a lui al Neste Rally: la C3 l’anno scorso è andata molto bene in questa gara e EP ha già vinto li nel 2017.

Quarto posto per Elfyn Evans, come gli altri alla ricerca del massimo affinamento nel reparto sospensioni della sua Fiesta WRC. Ma attenzione, il risultato è bugiardo in quanto in prova Elfyn è quasi sempre stato tra i primi tre e solo un problema sulla seconda speciale lo ha privato della possibilità di lottare per il podio.

Quinto un Craig Breen comprensibilmente alla ricerca del feeling con la nuova macchina dopo una lunga assenza dal WRC e dalla terra. Sulle prime prove del sabato è sembrato un po’ esitante ma la situazione è senz’altro migliorata con l’andare della gara. Sicuramente aveva bisogno di questa gara molto più degli altri, ma mi è sembrato già dal venerdì sera un po’ stanco. Speriamo che abbia il tempo per recuperare in pieno le energie perché tutti lo vogliamo vedere guidare con la grinta che lo contraddistingue.

Subito dietro agli “ufficiali”, la leggenda estone Markko Martin che, pur alla prima assoluta con la Fiesta WRC e lontano dal mondiale dal 2005, ha svestito per una volta i panni di mentore di Ott e ha ricordato a tutti il suo innato talento.

Settimo, e vera sorpresa della gara estone, Oliver Solberg. Il 17enne figlio di Petter ha stupito tutti, guidando la sua Polo R5 con una padronanza incredibile. Certo quella Polo, acquistata dal padre (che ne ha in parte curato lo sviluppo in VW), è veramente un razzo, ma lui la guida come un astronauta! La grinta e il controllo del mezzo ci sono tutti e il solo Gryazin (veloce come sempre ma un po’ falloso) è riuscito talvolta a contenere lo strapotere della Polo e del suo giovane pilota.

Molto indietro con i tempi invece Teemu Suninen, spesso fuori dalla top ten e distanziato anche da Aus e Pietarinen. Il finlandese era in gara per sviluppare la nuova Fiesta R5 e non aveva particolari interessi di classifica. Difficile valutare le prestazioni della nuova arma di M-Sport, ma da bordo strada mi sono sembrati evidenti i progressi in termini di motore: vedremo se questa impressione sarà confermata al Rally di Roma.

Al di la della classifica, questo Rally Estonia 2019, ha segnato un primo passo molto importante nella definizione di una nuova categoria: i WRC Promotional Event.

L’importanza e le attese erano tali che il promoter WRC ha inviato il suo media team a Tartu, regalando agli appassionati anche 5 speciali in diretta sul All Live. Ma come mai tanto interesse? Cosa bolle in pentola?

L’idea, che noi di Rallyssimo avevamo anticipato in esclusiva prima di tutti, deriva dalla necessità delle case automobilistiche di andare a correre la dove i mercati sono più promettenti e quindi, in sostanza, dalla necessità di ridurre il numero degli eventi in Europa.

Per non scontentare i fan europei, che comunque sono lo zoccolo duro del movimento, alcune gare potrebbero alternarsi tra WRC e WRC Promotional Event, garantendo comunque la presenza di un certo numero di auto e piloti ufficiali e una adeguata copertura televisiva.

Sembra l’uovo di Colombo e la risposta del pubblico (realmente da mondiale!) è stata eccezionale, per cui è probabile che la federazione decida di andare avanti in questa strada.

Devo anche dire che l’organizzazione è stata veramente perfetta sotto tutti i punti di vista, dallo spettacolo alla sicurezza per cui se questo era un test per poter aspirare al mondiale, credo proprio che sia stato superato.

A dire il vero un difetto in questa gara c’era: gli mancava la validità per un campionato. E qui mi riallaccio al discorso WRC Promotional Event, in quanto penso che se la federazione deciderà di riconoscere questo status a più gare in futuro, dovrebbe anche costituire un campionato, in modo da dare alle gare quel pizzico di sale che deriva da un obiettivo a più lungo periodo. Certo, in questo modo si rischia di oscurare il già non popolarissimo ERC, ma la discussione è aperta e credo che l’interesse dimostrato dal pubblico abbia dato una chiara indicazione della direzione da prendere.

Eccovi una raccolta di scatti per capire di cosa si è trattato:

 

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