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CIR – Esclusiva con Michele Griso vincitore del Trofeo 208 Top

Abbiamo raggiunto il pilota vicentino che ci ha raccontato tutto della sua carriera rallystica

Continuano le nostre interviste in esclusiva dedicate ai protagonisti del Campionato Italiano Rally. Oggi abbiamo intercettato Michele Griso fresco vincitore del Trofeo Peugeot 208 Top.

Con Michele, ne é nata una bella chiacchierata a 360° dove abbiamo parlato del suo percorso rallystico con tanti aneddoti e curiosità sulla sua carriera. Insomma un’intervista a cuore aperto, di quelle che piacciono a Noi.

Ciao Michele, benvenuto su Rallyssimo. Grazie per la disponibilità, iniziamo questa nostra chiacchierata partendo da come è nata la tua passione per i rally?
Ciao Matteo! Grazie a te per questa chiacchierata. Sono nato ad Arzignano nel Vicentino nel 1973, sono sposato e sono padre di due figli di 15 e 10 anni. La passione per il rally mi accompagna fin da quando ero bambino, quando davanti a casa, allora come oggi, vedevo passare il due valli con le stratos, le simca e compagnia bella. Ricordo ancora chiaramente la magia che mi trasmetteva.
Hai mosso i primi passi e proseguito fino al 2016 con la C2 R2 vincendo diverse volte la classe… ci racconti queste annate e il feeling che si è creato con la piccola vettura del double Chevron?

Eh si! Sai l’inizio non è stato dei più semplici, anzi il primo approccio hai rally è stato abbastanza impattante 🙈😂

La Citroën C2R2 mi rimane nel cuore perché è una vettura divertentissima, leggermente nervosa, ed dal sapore assolutamente racing, forse piu del 208 stesso. Purtroppo non ho mai raccolto molto principalemte per problemi tecnici, che quasi sempre si sono rivelati molto banali, ci sono risalito al Rally di Schio 2017 e ti confesso che mi ha fatto divertire come un pazzo.

La sensazione più nitida che ricordo dei primi anni è di tensione e l’ansia che mi provocava ogni gara, ora sono esattamente all’opposto: non penso mai alla gara prima della gara e durante la gara penso solo alla gara…😂 non so se rendo l’idea!)

Se ti dico Austria…

Beh ti rispondo Waldviertel. E’ la nostra prima gara su terra, uno spasso assoluto. Ne abbiamo combinate di tutti i colori. Le speciali erano ad anello con le vetture S2000 che ti superano in prova! Le velocità erano mostruose, penso che lassù il record di penalità in una sola gara sia ancora il nostro.

Un’esperienza che consiglio assolutamente a tutti!

Hai corso con diversi navigatori tra cui Ometto, Budoia e De Guio, ma fin dalle prime gare al tuo fianco hai avuto Alessandro Lucato. Come è nato l’equipaggio e quanto è importante creare il feeling dentro e fuori l’abitacolo con il navigatore

Con Alessandro c’è un’amicizia e una passione in comune da 30 anni. Lui è ingegnere nonchè un ottimo pianista jazz, allo stesso tempo è una persona metodica, riflessiva con una bassa propensione al rischio, io sarei un filo più “cazzaro”.

Il rally ci ha dato una bella occasione di passare molto tempo insieme come da giovani. Tuttavia non è solo questione di amicizia: Alessandro è un bravo navigatore e ha esattamente i miei tempi nel raccontarmi la strada.

Pero’ non posso non citare anche Elia che mi ha affiancato in molte gare quest’anno. Un ragazzo fantastico che porta una grande leggerezza in macchina. Percezione del rischio nulla, anzi se mollo un millimetro mi “cazzia”. Imprescindibile.

Nel 2017 il cambio di vettura dalla C2 alla 2o8…i primi due anni ti vedono dividerti tra CIR e nazionali. Un giusto mix per prendere in mano sempre più la vettura anche in gare lunghe?

Io da sempre corro per passione e divertimento puro: solo da quest’anno al CIR abbiamo iniziato a guardare i tempi durante la gara, altrimenti tendenzialmente lí abbiamo sempre tenuti in secondo piano.

Ho cominciato a sentire il bisogno di alzare l’asticella quando mi sono reso conto che riuscivo sempre più spesso a vincere senza grandissime battaglie. Prenderle per me non è mai stato un problema ti fa crescere e migliorare.

Nel CIR, ovviamente nessuno ti regala mai niente e se vuoi fare bene devi pedalare forte.

Nel 2019 arriva la Vittoria al 208 Top. Un inizio negativo per i due ritiri e poi la svolta con la tripletta di vittorie al Friuli, 2Valli e Tuscan. Ti va di raccontarci la stagione?

La mia stagione è iniziata al Rally del Benacus prima vera gara preparata assieme al team MS Munaretto con Elia a fianco. Nel momento in cui Alex Munaretto mi ha messo in mano il loro assetto da asfalto asciutto, mi ha aperto gli occhi su certi comportamenti della vettura, ed è stato un contributo fondamentale per risolvere quelli che erano i miei limiti soprattutto nello stretto, lì ho capito che potevo fare bella figura anche al Trofeo Peugeot.

Purtoppo al Ciocco, alla fine di una gara tutto sommato misurata, l’alternatore (primo di una partita difettosa) ci ha tradito proprio all’ultima Carregine quando eravamo in testa con margine sul secondo di trofeo (e in recupero sul secondo di classe) vanificando ogni nostro sforzo. Stesso problema al Sanremo dove dopo il primo giro di prove sotto la pioggia avevamo già un consistente vantaggio sul secondo. Poi tutto è filato liscio e abbiamo cominciato a ingranare e a pedalare forte.

La vittoria al Tuscan è stata una vera sorpresa in quanto non ero perfettamente cosciente del mio livello di passo gara su terra né di quello dei miei avversari. Pero’ nonostante pochissimi rischi è andata al meglio. L’unico rimorso il Friuli si poteva fare molto di piu’.

Il Rally del grifo ti ha visto debuttare in R5, prima volta su una 4wd, che sensazioni si hanno a guidare una vettura del genere?

Credimi, mi è difficile risponderti, le condizioni meteo erano oltre il limite dell’impraticabile. La sensazione è che sia una vettura comunque molto bilanciata, semplice e intuitiva. Sono certo che per tirarne fuori tempi buoni richiederà com’è naturale tempo e confidenza.

Progetti per il 2020?

I progetti rallystici per il 2020 per ora sono molti, confusi e mutevoli. Ho tutto in testa ma non riesco a dirlo.

Sogno nel cassetto e ringraziamenti?

Qui mi spiazzi, non so cosa risponderti. Ne approfitto per fare doverosi ringraziamenti: al mio team MS Munaretto per la grande professionalità e preparazione, la pazienza e l’amicizia che mi riservano perchè so per certo che avere a che fare con me non è facile. Ringrazio e abbraccio i miei due navigatori perchè come dico sempre: loro sono i fantini alla guida, io sono solo un cavallo.
Ringrazio soprattutto mia moglie che non ha proferito una minima parola di incitamento per ben 5 anni ( a volte difficili) per chiedermi una vittoria solo il giorno precedente al Due Valli e ripetendosi al Tuscan. Se questo non è amore, per lo meno è tempismo 😊
Grazie mille della disponibilità e del tempo dedicatoci Michele. Alla prossima…
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