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Tempo

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Loeb ed il Monte 2002: la prima “quasi” impresa del cannibale

Ripercorriamo quella bellissima edizione del Montecarlo che ci consegnò un fuoriclasse

In questo periodo di pausa dai campionati a noi di Rallyssimo ci piace andare a ripescare nell’album dei ricordi. Specialmente ci piace raccontare quelle imprese sportive che hanno reso fantastico questo sport. Be, data la vicinanza temporale, non potevamo che andare a raccontare qualcosa del passato del “Monte”. Si stiamo parlando proprio del Rally di Montecarlo di qualche anno fa. Precisamente di diciassette anni fa, anzi quasi diciotto.

 

Gennaio 2002. Qualcuno, anzi molti di voi, lo ricorderanno per l’entrata dell’euro nel nostro Paese come d’altronde in molti altri. Molti altri invece si ricorderanno bene di quel Gennaio per il Montecarlo di quella edizione. L’attesa era tanta, ben sei case costruttrici al via con le proprie vetture al mondiale Rally. Anzi, per essere corretti c’è n’era anche una settima, la Citröen. La casa del double chevron, tuttavia, non partecipava a tutte le gare del campionato e quindi non veniva conteggiata per la classifica riservata ai costruttori. Anche il mercato piloti aveva regalato alcuni cambi, con il passaggio di Richard Burns dalla Subaru alla Peugeot e con l’avvicendamento di Tommi Mäkinen in Subaru con a fianco l’allora giovane Petter Solberg.

Si parte, la Citröen perde subito due delle tre vetture presenti al via. Si trattava delle due Xsara guidate da Philippe Bugalski e Thomas Rådström. L’unica che rimaneva ancora in gara era quella di un certo Sébastien Loeb. Partono forte Mäkinen e Sainz, gli altri inseguono. Ma all’orizzonte i piloti sanno che c’è il Sisteron che li aspetta. Sono 36.73 i chilometri della prova speciale numero quattro, quella denominata “Sisteron-Thoard”. Tutti in un certo modo la temono, ma attenzione che c’è un “ragazzo” alsaziano che va forte e che potrebbe fare la differenza. Il cronometro parla chiaro, Sébastien Loeb rifila ben diciotto secondi a Grönholm e ventuno a Mcrae. Tempo incredibile, perdipiù se fatto alla seconda apparizione su una World Rally Car (la prima era stata durante il Sanremo 2001).

Il rally naturalmente è ancora lungo, tuttavia, l’alsaziano gestisce gli avversari e dopo due giornate di gara si trova al comando con ventotto secondo su Mäkinen e due minuti circa su Sainz. Ma in Citröen commettono un errore, portando la macchina di Loeb in parco chiuso con un set di pneumatici nuovi; il regolamento parlava chiaro, vietando questa cosa. La decisione dei commissari a riguardo è quella di infliggere una penalità di due minuti all’alsaziano proprio poco prima di partire per l’ultima giornata di gara. Séb nonostante tutto continua a mantenere un gran passo concludendo il Rally alle spalle di Mäkinen, alla luce dei due minuti di penalità che gli erano stati inflitti. In Citröen nonostante il ricorso saranno costretti ad accettare il verdetto dei commissari, vedendo poi di fatto una classifica invariata con la vittoria di Tommi Mäkinen sulla Subaru davanti al loro pupillo.

Ma era solo attesa. Quel “ragazzo alsaziano” aveva dimostrato qualcosa. Quel qualcosa che vorrà poi dire vincere sette Rally di Montecarlo e nove titoli mondiali.

Scusate se è poco.

 

 

 

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