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8 MIN

Il 1979 è stato un anno Fordissimo !

La Casa dell'Ovale Blu si aggiudicò per la prima volta il titolo costruttori e il neonato mondiale piloti con Bjorn Waldegård

20 gennaio 1979

Il Mondiale Rally scattò come di consuetudine con il mitico Rally di Montecarlo, una gara ricca di fascino e storia, dove si sono scritte pagine epiche del rallysmo mondiale. Alla vigilia della 47^ edizione si presentarono ai nastri di partenza delle varie capitali europee vetture e piloti di altissimo spessore. Tra i grandi favoriti c’era la Porsche 911 di Jean Pierre Nicolas, vincitore nel 1978, la Lancia Stratos di Bernard Darniche e la Fiat 131 Abarth di Jean Claude Andruet.

A questi si aggiungevano lo squadra ufficiale Fiat con le 131 Abarth Alitalia per Markku Alen e Walter Rohrl. La Fiat France inoltre schierò una seconda 131 Abarth per la giovane francese Michele Mouton. In casa Ford le Escort RS 1800 MKII affidate a Hannu Mikkola e Bjorn Waldegård. Quest’ultimo già vincitore del “Monte” nel 1969 e nel 1970 con la Porsche 911 S. La Casa italiana schierava anche due Fiat Ritmo 75 per Attilio Bettega e Per Elklund, mentre la squadra dell’Ovale Blu presentava al via due Ford Fiesta MKI 1600 per Roger Clark e Ari Vatanen.

Tra gli italiani che presero parte a quell’edizione del rally monegasco vi furono anche Fulvio Bacchelli con la Lancia Stratos e “Tony” Carello, campione europeo 1978, al volante di una Ford Escort RS 1800 MKII. Da ricordare che a partire da quell’anno si disputò il primo Campionato del Mondo per marche e piloti, mentre prima di allora era presente una graduatoria marche con i piloti che si contendevano la Coppia FIA.

La piccola Ford Fiesta di Roger Clark e Jim Porter in azione sulle mitiche speciali del Rally di Montecarlo.

Dopo aver raggiunto il Principato di Monaco, partendo dalle varie capitali europee, il Rally di Montecarlo scattò ufficialmente con la mitica prova del Burzet, resa ancor più insidiosa dalla presenza di neve e ghiaccio. Dopo le due prime prove disputate in notturna gli equipaggi affrontarono altre grandi classiche del “Monte”: St Nazaird le Desert, Les Savoyons e Sisteron. A fine della prima tappa le due Ford Escort di Mikkola e Waldegård occupavano saldamente i primi due posti della generale con un buon margine sulle due 131 Abarth di AlenAndruet.

Lungo le 14 prove della seconda frazione di gara la classifica non subì particolari scossoni, se non altro i due piloti della Ford si scambiarono le posizioni al vertice con Waldegård primo e Mikkola secondo. Dietro seguivano con distacchi già consistenti le tre 131 Abarth di Alen, Rohrl e Andreut, e la Lancia Stratos di Darniche. A quel punto gli uomini diretti da Peter Aschcroft, grande capo di Ford Motorsport, iniziarono a pregustare una fantastica doppietta, ma come sappiamo al Montecarlo le sorprese sono sempre dietro l’angolo.

Nell’ultima giornata di gara Darniche fu protagonista di una rimonta eccezionale, recuperando secondi su secondi agli avversari. La fortuna invece iniziava a voltare le spalle alla squadra Ford. Hannu Mikkola incappava in una penalizzazione di cinque minuti e scivolava in quinta posizione, mentre Waldegård continuava a comandare la corsa ma pressato da vicino dalla Lancia Stratos Chardonnet. Il sorpasso decisivo era nell’aria.

Lo svedese della Escort dovette inchinarsi di fronte alla strabiliante rimonta della Stratos di Darniche per soli 6″. Per il pilota della Ford il secondo posto seppe un pò di beffa, soprattutto dopo essere andato così vicino ad ottenere il suo terzo successo nel Principato.

Dominio Ford in Portogallo, Grecia e Nuova Zelanda

Dopo il secondo posto ottenuto da Waldegård a Montecarlo e in Svezia, in quest’ultimo caso dietro alla Saab 99 Turbo di Blomqvist, la Ford si riscattò in Portogallo cogliendo una fantastica doppietta. A portare a casa il primo successo stagionale della Ford Escort ci pensò il finlandese Hannu Mikkola, in coppia con Anne Hertz, il quale precedette la vettura gemella del compagno di squadra Waldegard e la Toyota Celica 2000 GT di Ove Anderson.

Lo svedese della Ford, grazie ad un inizio di stagione davvero proficuo, balzò in testa al mondiale piloti con 45 punti, e con nove lunghezze di vantaggio su Mikkola. Anche nei costruttori la Casa dell’Ovale Blu faceva la voce grossa grazie a suoi 24 punti di vantaggio sulla Fiat. Nella gara successiva, ovvero il Safari Rally, la squadra diretta da Peter Aschcroft non vi prese parte, essendo solo valida per il mondiale piloti, lasciando che i suoi due piloti di punta si accasassero per questa gara con la Mercedes, la quale aveva a disposizione le robuste Mercedes 450 SLC.  In questa occasione a vincere fu la Datsun 160 J del locale Shekar Mehta, davanti alla Mercedes di Mikkola e alla Fiat 131 Abarth di Markku Alen. Solo sesto lo svedese Waldergard con la seconda 450 SLC.

Successivamente il mondiale si spostò sugli insidiosi sterrati ellenici del Rally dell’Acropoli, gara nella quale il team Ford aveva colto due anni prima una fantastica doppietta grazie a Waldegård e Roger Clark. Quindi c’erano tutte le premesse per far bene. Come nella gara d’apertura della stagione si ripetè il duello tra la Stratos di Darniche e le Ford Escort. Per lo squadrone dell’Ovale Blu il rally greco partì subito in salita a causa della rottura del motore della vettura di Mikkola e di Clark, lasciando sulle spalle del povero Waldegård i destini del team in blu.

Il pilota svedese partì fortissimo, balzando immediatamente in testa alla corsa, tallonato da vicino dalla mitica Stratos nei colori Chardonnet. Ben presto si capì che la lotta per la vittoria era ristretta tra Waldegård e Darniche, come al Montecarlo. Nel corso della gara la vettura italiana si fece sempre più vicina alla Escort e a metà corsa sembrava l’avesse raggiunta, ma purtroppo dovette scontrarsi con i massacranti sterrati greci, i quali mettono a dura prova la tenuta meccanica della vettura. Il francese perse del tempo prezioso a causa di due forature, ma il colpo di grazia gli fu inferto dalla rottura della frizione che lo costrinse al ritiro.

Da qui in avanti per lo svedese della Ford la strada verso l’arrivo di Atene si fece sempre più in discesa, andandosi a riprendere quanto gli era stato tolto nella gara del Principato, assaporando il gusto della vittoria dopo tredici ore e mezza di prove speciali.

La Ford Escort di Bjorn Waldegard in azione sui temibili sterrati dell’Acropoli.

 

Un finale di stagione trionfale per la Ford Escort e Bjorn Waldegard

Dopo lo splendido trionfo in terra greca, il team di Boreham colse in Nuova Zelanda una fantastica tripletta grazie alle prestazioni fornite da Hannu Mikkola, il locale Blair Robson e Ari Vatanen. Sfruttando l’assenza di Waldegård in questa gara, Mikkola passava in testa alla generale con 20 punti di vantaggio sul compagno di squadra, mentre la Ford faceva un ulteriore passo in avanti verso la conquista del mondiale costruttori.

Nel successivo appuntamento, il Rally dei Mille Laghi, la vittoria andò alla Fiat 131 Abarth di Markku Alen davanti alle due Ford Escort di Vatanen e Waldegård. Quest’ultimo grazie al ritiro di Mikkola accorciò le distante dalla vetta del mondiale piloti, portandosi a otto lunghezze di distacco. Lo svedese della Ford tornò al successo in occasione del Rally Criterium du Quebec, gara nella quale precedette il finlandese Timo Salonen sulla Datsun 160 J e Ari Vatanen al volante della seconda Escort.

Si tornò nuovamente a correre in Europa in occasione del Rally di Sanremo, gara a cui la squadra inglese non vi prese parte perchè riteneva di non essere adeguatamente preparata per affrontare Fiat e Lancia in casa loro. Infatti alcune prove speciali erano su sterrato, mentre il restante si disputava su asfalto, terreno ideale per la mitica Stratos. La vettura del Jolly Club affidata a Tony Fassina vinse facilmente con grande smacco da parte della Fiat che aveva sacrificato la Betè a Gagnè a favore della 131 Abarth.

La svolta in campionato arrivò nel mese di novembre in Gran Bretagna, quando 175 auto presero parte al Lombard Rac Rally con partenza da Chester. La Ford aveva ormai in pugno il mondiale costruttori e voleva concludere la stagione in grande stile. Inoltre la squadra dell’Ovale Blu era sul procinto di ritirarsi dalle competizioni per preparare una nuova vettura e quindi non c’era miglior modo di salutare la scena con una vittoria. Per cercare di riuscire nell’intento vennero schierate sette Ford Escort affidate a: Bjorn Waldegård, Hannu Mikkola, Russell Brookes, Ari Vatanen, John Taylor, Greg Carr e Malcolm Wilson.

Fin dall’inizio a menare le danze non furono le tanto attese Escort, ma la Lancia Stratos di Markku Alen che inflisse distacchi considerevoli agli avversari. Sfortunatamente la gioia fu di breve durata perchè il finlandese perse 14 minuti e il vantaggio accumulato a causa di un’uscita di strada a Kielder. Dobbiamo che in quegli anni molte prove del Rac si correvano di notte con la nebbia e il ghiaccio e quindi con maggiori problemi. Infatti Waldegård fu vittima di una foratura vicino a Kielder e inoltre nel momento di sostituire la ruota il crick si ruppe, e così ci vollero sei minuti per sistemare la macchina. Nonostante ciò nel team di Boreham c’era da essere felici per la grande gara di Mikkola e Vatanen, momentaneamente primi e secondi.

La Ford Escort di Mikkola dimostrò di essere molto competitiva ed affidabile e questo gli permise di accumulare un discreto vantaggio sui suoi diretti avversari. Primo fra tutti Russell Brookes, il quale cercava di conquistare per il terzo anno di fila il podio nella gara di casa. Gli unici in grado di tenere il passo delle Escort erano Timo Salonen e Markku Alen. Nelle prove successive la gara non subì grossi scossoni e alla fine il vecchio leone finlandese riuscì a bissare il successo dell’anno precedente, regalando alla Ford il suo primo titolo costruttori nella storia del Mondiale Rally.

Con il titolo ormai in tasca la Ford decise di non partecipare all’ultimo rally della stagione, il Rally del Bandama, ma bisognava ancora capire chi tra Waldegård e Mikkola l’avrebbe spuntata nello sprint finale verso la conquista del neonato mondiale piloti. Per questa gara i due assi nordici si affidarono alle robuste Mercedes 450 SLC, lasciando intendere fin da subito che la lotta per il successo finale sarebbe stato affar loro. A conquistare la vittoria nella gara africa fu Hannu Mikkola, precedendo al traguardo le vetture gemelle di Waldegård e Cowan.

Con il secondo posto lo svedese si aggiudicò il suo primo titolo mondiale con un punto di vantaggio sul suo compagno di squadra, diventando il primo pilota della storia dell’iridato rally a conquistare questo riconoscimento.

Lo squadrone Ford alla vigilia del Lombard Rac Rally 1979.

Dopo il 1979 la Ford dovrà attendere il 2017 per centrare la doppietta nel mondiale costruttori e piloti grazie alle prestazioni garantite dalla Ford Fiesta Wrc Plus e da Sebastièn Ogier.

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