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Libri: “Una vita da Rally” di Massimo Grosso, la recensione

Abbiamo recensito l'ultimo lavoro del conosciuto giornalista torinese, un fantastico viaggio attraverso la storia del rallismo piemontese e non solo

In questo periodo di feste natalizie, è la giusta occasione per darsi alla lettura ed imparare aneddoti e storie di questo splendido sport che sono i rally.

Recentemente, abbiamo avuto modo di leggere “Una vita da Rally”, racconto autobiografico redatto da Massimo Grosso, noto giornalista sportivo torinese nonché speaker in numerose gare piemontesi e non solo.

Si tratta in prima battuta di un racconto di un grande appassionato di rally, partendo da quel ragazzo che nell’officina del padre, sognava il mondo dei rally, grazie a quei poster che raffiguravano l’allora Fiat 131 Abarth. La normalità insomma per un ragazzo che raggiungeva la maggiore età proprio in quei anni ’80, anni in cui nel torinese e non solo si respirava profumo di rally e motori.

Poi gli esordi come speaker, in quel Rally di Carmagnola del 1987, che molte volte cita nel libro. Quella possibilità concessa dall’organizzatore Piero Capello, di salire su quella pedana e di iniziare lì quell’avventura che continua ancora oggi sui palcoscenici più importanti delle gare del nord-ovest e non solo. E da quel capitolo del libro inizia un bellissimo viaggio attraverso un trentennio di gare, tra aneddoti e storie, che sono rimasti impressi nella mente dell’autore.

Leggendo tra le righe, emozionanti sono i capitoli dedicati agli amici del Canavese, al Rally di Alba e al patron poi venuto a mancare Silvio Stroppiana e a quell’esperienza iridata vissuta sulle strade del Rally di Sanremo. E poi il Rally Valle d’Aosta, con cui Grosso nutrì un rapporto particolare da quando iniziò ad andare a vedere le gare e che nel 1994 presentò per la prima volta. Un rapporto particolare con la Vallée, da cui emergono anche dei ricordi negativi e delle parentesi dolorose per il mondo dei rally.

Probabilmente proprio lì il momento più toccante, con il ricordo di Francesco Pozzi ed Emanuele Curto. “Quel maledetto 24 aprile 2005” si intitola il capitolo, un racconto che ognuno di noi non vorrebbe mai leggere, ma che ahimè ha fatto la cronaca di quella gara. Il silenzio e la commozione per due amici che non ci sono più, un pensiero che toccherà sicuramente tutti i lettori.

Non solamente una carriera da speaker per Grosso, ma anche da giornalista tra le più importanti testate motoristiche del settore. Una di queste sicuramente TuttoRally, con un bellissimo pensiero dedicato al compianto direttore Nanni Barbero, che vale la pena leggere attentamente.

Insomma un libro tutto da leggere, un libro che permetterà a tante persone di ripercorrere quei anni che furono e a delle altre di scoprire persone e “posti” dei rally del passato e in alcuni casi ancora e fortunatamente, del presente.

Il libro lo potete acquistare sugli Store di Amazon , su Lulu.com , oppure si può ordinare nelle librerie della vostra città.

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