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WRC | Portogallo: ecco perchè le gomme medie potrebbero rivelarsi una scelta…dura

I piloti potranno scegliere tra due mescole per le coperture, ma la scelta non è così ovvia come potrebbe sembrare

Gli pneumatici, le gomme, le coperture. Chiamatele un po’ come volete, ma quegli agglomerati di gomma ricavata dall’oro nero resteranno in ogni caso una delle componenti fondamentali, se non la più importante, di una macchina da corsa.

Tutto, in un’auto da corsa, è votato infatti, per un verso o per l’altro, ad un unico macro obiettivo: sfruttare al meglio gli pneumatici. Meglio, il più a lungo possibile, e nelle più varie condizioni. Inutile avere un ottimo motore se non si riesce a scaricare a terra la potenza attraverso lo pneumatico. L’aerodinamica? Creare deportanza vuol dire avere più carico sulla gomma, ma spetterà poi alla gomma stessa trasmettere questa forza al suolo. Le sospensioni? L’obiettivo del loro comportamento, della loro cinematica, si può riassumere facilmente: far lavorare sempre lo pneumatico nelle migliori condizioni.

Spetta infatti agli pneumatici “raccogliere” tutte le forze che il motore, l’aerodinamica, il telaio, e le sospensioni trasmettono, scaricarle al suolo, e ricevere una azione uguale e contraria che di fatto “spingerà” il veicolo. Forze di trazione in accelerazione, forze laterali in curva, forze frenanti in fase di approccio ad una curva. O una combinazione di tutte queste.

Capito questo ecco che allora si comprendono meglio le difficoltà incontrate dai piloti nei primi tre round del mondiale, dove per ogni evento si sono trovati di fatto ad avere a che fare con mescola e disegni del battistrada sempre nuovi.

In Portogallo i galletti del mondiale si troveranno di fronte la quarta superficie differente in quattro gare: le difficoltà sembrano destinate ad aumentare ulteriormente, e non solo per via del terreno di gioco, la terra, che nessuno ha ancora visto portandosi appresso delle coperture Pirelli.

Ai microfoni di Luke Barry di Dirtfish, il belga Thierry Neuville è apparso infatti preoccupato, sottolineando come le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo:

Penso che nessuno sappia esattamente come si comporteranno le gomme, e molto su questo lo fa l’esperienza. Abbiamo fatto degli ottimi test, abbiamo macinato un sacco di chilometri sulla terra, ma penso che ci saranno delle sorprese.

Sorprese specialmente perchè le condizioni saranno differenti rispetto a quelle dei test a causa della pioggia, e durante la gara saranno ancora diverse rispetto alle ricognizioni. Nessuno sa esattamente cosa fare in questi casi, anche se abbiamo una direzioni in cui andare, sperando possa rivelarsi buona, se non addirittura la migliore.

Già, la pioggia. Negli ultimi giorni infatti anche il meteo si è messo a scherzare coi protagonisti del mondiale, riversando piogge torrenziali sul percorso di gara.

La maggior parte dei team ha completato i test in condizioni di bagnato, ma gli acquazzoni persistenti degli ultimi giorni hanno lasciato le prove speciali in condizioni peggiori del solito. Queste condizioni orienterebbero di solito i piloti verso le coperture a mescola più morbida, ma ecco che una ulteriore variabile è destinata ad entrare in gioco.

Pirelli sceglie le hard

Pirelli scorpio

In base al regolamento FIA il fornitore di pneumatici può portare ad ogni evento una sola specifica di pneumatico, che si diversifica poi in due versioni per la mescola e per il disegno del battistrada.

Solo una di queste due versioni viene “nominata” dal costruttore, e diventa lo pneumatico di riferimento per la gara, che viene fornito in maggiore quantità ai piloti. L’altra versione viene fornita in una quantità di soli 8 pneumatici, a fronte dei 24 forniti invece per la mescola principale. (Per i piloti WRC2/3 gli pneumatici di mescola principale sono 22, mentre per il Junior WRC sono 20).

Bene. La scelta di Pirelli come mescola di riferimento, quindi fornita in maggior quantità, è stata la hard. Scelta che, come detto, potrebbe non essere quella più gradita ai piloti, viste le condizioni climatiche degli ultimi giorni.

Le condizioni del manto stradale sulle prove portoghesi è fra i più complessi del mondiale. La base del manto è dura e rocciosa, ma è coperta da una ghiaia molto più sottile e polverosa. Questo è il motivo per cui abbiamo scelto le hard come mescola principale per questo weekend.

Ha spiegato Terenzio Testoni, manager del programma WRC di Pirelli.

Peccato che purtroppo le cose potrebbero non andare in questa direzione, e la situazione ha infatti lasciato alcuni piloti con molti dubbi e perplessità in vista dello start della manifestazione.

I dubbi dei protagonisti

Pensieroso Ott Tanak, che considera limitante avere a disposizione solo due set di gomme morbide, soprattutto in queste condizioni:

E’ strano dover essere limitati a 8 gomme. Da come abbiamo visto già questa settimana è piovuto molto, e di sicuro non sono le condizioni ideali per le gomme più dure.

Siamo nella stessa condizione di dieci giorni fa dove avevamo solo una scelta di gomme e ora, per alcune ragioni, ci troveremo a dover fare lo stesso. Sicuramente ci troveremo a guidare con delle coperture che non saranno le ottimali per quelle condizioni.

Gli fa eco il compagno di squadra Dani Sordo, che ritiene che la mancanza di coperture soft potrebbe rivelarsi un grosso problema:

Nei test siamo andati veramente bene, ma il problema qui non sarà solo legato alla gomma in se come costruttore, ma specialmente al fatto che non avremo a disposizione molte gomme soft. Questo per me sarà un vero problema in termini di grip.

Dovremo sicuramente usare le soft,ma ne avremo a disposizione solo 8, quindi non so proprio come ce la caveremo. Perché se vedete le condizioni delle prove, beh, sono da soft.

Dovremo sicuramente tenere delle morbide da parte per l’ultima giornata, questo lo sanno tutti, ma sarà quindi un grosso problema gli altri due giorni.

Elfyn Evans, il più veloce nello shakedown, sembra essere assolutamente d’accordo con i colleghi:

Sarà veramente difficile usare le morbide come saremo costretti a fare, in un rally dove se guadiamo alle passate edizioni probabilmente avremmo usate le morbide in maggioranza.

Gli fa eco Jari-Matti Latvala, che denuncia come gli anni passati la scelta delle gomme fosse decisamente un problema più semplice da risolvere:

L’ultima volta che siamo stati qui usavamo le Michelin, e avevamo molte più opzioni tra soft e hard, ma ora è stato deciso che questo sarà un rally “da hard” e quindi avremo solo 8 gomme morbide da utilizzare, e non sono sicuramente molte.

Tra l’altro è piovuto tutto il lunedì, e anche il martedì mattina, quindi le strade saranno molto umide. Il terreno è compatto, certo, ma sarà sicuramente umido. Quindi come verranno utilizzate queste 8 gomme morbide nel corso del weekend sarà sicuramente una scelta difficile quella che i piloti dovranno prendere.

Diplomatico invece Sebastian Ogier. Il capo classifica e campione del mondo in carica non ha voluto dare giudizi affrettati, e pensa che il comportamento delle gomme sia in realtà ancora tutto da scoprire:

La verità è che stiamo ancora imparando molto sulle gomme e personalmente non credo di conoscere ancora perfettamente il loro comportamento in queste condizioni, la loro finestra di utilizzo, e tutto il resto.

Penso che la scelta sarà difficile, come del resto lo è stata nell’ultimo rally. E’ vero, abbiamo solo 8 gomme morbide a disposizione, e penso che, come con Michelin, siano ancora la scelta migliore in questo caso. Questo renderà ancora più difficile la scelta, sicuramente.

2020 a parte, il rally del Portogallo è un evento fisso e tra i più spettacolari del calendario WRC. Come lo attaccheranno i piloti quest’anno, contando anche questa ulteriore variabile, è quindi tutto fuorché prevedibile.

Quanto abbiamo visto sarà un ulteriore elemento che andrà a sparigliare ancor più le carte di un mondiale già combattuto e incerto come non mai. A volte è veramente incredibile come anche i più piccoli dettagli possano fare una grandissima differenza.

Credit: Dirtfish

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