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WRC – Gus Greensmith non meritava un sedile ad inizio stagione?

È lo stesso pilota ad ammetterlo candidamente

Non capita spesso di sentire un pilota fare autocritica, figuriamoci poi con questa severità. Tanto che quasi si fa fatica a credere che queste siano state le parole di Gus, eppure questo è quello che ha detto a David Evans di DirtFish.

Va detto che non è la prima volta che il pilota di Manchester commenta con durezza le sue prestazioni e che questo suo rigore verso se stesso è uno dei motivi per cui è stato deciso di affiancargli l’esperto Chris Patterson, grazie al quale Gus è risultato più calmo, a tutto vantaggio delle sue prestazioni, in netto crescendo.

Lo scorso anno non era invece cominciato bene, con un rocambolesco crash al Monte ed era finito ancora peggio con il ritiro a Monza. In mezzo una serie di risultati non certo brillantissimi di cui Greensmith è ben cosciente:

Dove mi trovavo all’inizio di quest’anno, non meritavo in alcun modo di essere in una World Rally CarMa da allora sono migliorato e sta andando molto meglio.

Una frase importante, che ci porta anche a fare una riflessione sulla strategia di M-Sport per il 2020, evidentemente incentrata sulla necessità di stare in un budget ristretto e dove l’unica prima guida, l’unico pilota che farà tutte le gare con la WRC Plus, è anche un pilota che porta sponsor e quindi contribuisce al bilancio.

Greensmith è stato anche molte volte criticato sul web per le sue prestazioni non all’altezza, secondo molti, del livello della competizione e anche su questo punto Gus non si tira indietro.

Chiunque guidi a questo livello riceverà delle critiche e deve solo imparare a sopportarle. Se non riesci a sopportarlo, allora meglio smettere di fare questo sport perché non ha senso essere qui.

Ovviamente, a nessun pilota piace essere criticato perché tutto ciò che stai cercando di fare è il tuo meglio, ma impari solo ad affrontarlo e finché sento che quello che sto facendo è abbastanza buono e le persone che contano sono felici allora è questo che conta.

Il pensiero di Greensmith è senz’altro condivisibile e corretto, ed è anche evidente quanto sia migliorato nel corso di quest’anno. Di strada da fare ce ne è sempre molta, ma come avrete già capito, lui non è il tipo che si tira indietro!

Voglio migliorare, voglio continuare a migliorare, voglio vittorie in prova e salire sul podio, quindi continuerò a impegnarmi.

Gus conta molto sulla Grecia per questo suo obiettivo visto che i suoi migliori risultati sono sempre arrivati in gare “scassamacchine” (quinto in Turchia e quarto in Kenya). Ce la farà? Ormai manca solo una settimana e poi lo scopriremo.

 

 

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