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Turbo, flange e valvole pop-off, sempre più all’ordine del giorno nel motorsport di oggi.

Curiosiamo un po' nel cuore delle macchine che ci emozionano

Scandola svezia

Quante volte, negli ultimi tempi, abbiamo sentito parlare di rotture o malfunzionamenti e conseguenti ritiri per problemi al turbocompressore o addirittura proprio alla sopracitata “valvola pop-off “? La risposta è “tante”. Le macchine da rally oggi sono un concentrato di soluzioni tecniche e tecnologiche che hanno portato alla massima evoluzione che si sia mai vista, tanto nelle WRC quanto nelle vetture di categoria minore.

Dall’aspirato al turbo, cambiano le macchine e anche i problemi.

Negli ultimi anni con l’epopea dei motori turbo che hanno piano piano preso posto a quelli aspirati, ci siamo abituati sempre di più a sentir parlare di “flange”, di manicotti, di filtri e anche di valvole.

L’oggetto di questo articolo è precisamente una valvola, quella definita “pop-off”, per lasciar perdere almeno per il momento le tanto amate flange che in bene o in male hanno fatto tanto parlare di se.

La valvola “pop-off”, chiamata così proprio per il suono che produce, è una valvola limitatrice di pressione che si trova in prossimità del compressore il quale è presente nel gruppo “turbocompressore” che è formato come ben noto dalla turbina e dal compressore in cui in prossimità è presenta la nostra valvola.

Il funzionamento della valvola è semplice: quando tramite il compressore si raggiunge un valore di pressione troppo alto in uscita dal turbo (caso tipico di quando si rilascia il pedale dal gas e la farfalla si chiude) per evitare di avere dei sbalzi di pressione rischiosi sia per la componentistica presente nel turbocompressore sia per minimizzare al massimo delle variazioni di pressione che comporterebbero un erogazione non lineare del motore, la valvola si apre, scarica l’aria in eccesso dal sistema e la rilascia nell’atmosfera.

Dopo questa parentesi dedicata alla descrizione di questa valvola, è bene dire che nel mondo del motorsport questa valvola è “normata” dalla Fia con dei precisi quesiti di performance e taratura. Collegando il discorso di prima sull’apertura della valvola, la domanda che sorge spontanea è con che criterio si stabilisce la pressione a cui la valvola deve aprirsi; naturalmente la Fia ha stabilito in base alla categoria, al turbocompressore montato e di conseguenza la flangia, il valore massimo di pressione che può essere erogato da inviare nei cilindri. Ecco qua che si spiega secondo quali criteri viene tarata la valvola pop – off (che nell’applicazione rallystica è semplicemente una valvola meccanica che si regola con una molla).

Numerose le problematiche di rotture, specialmente nella classe R5.

Negli ultimi anni specialmente nei primi periodi in cui è uscita la classe R5, si sono riscontrati numerosi problemi di affidabilità e specialmente di rottura di questa valvola.

In effetti sembrerà solo una semplice valvola ma da questa dipende in buona parte la performance della macchina anche perché come già capitato, se la valvola presenta delle difettosità la macchina non spinge più come dovrebbe

Valvola pop-off: esiste anche per le macchine stradali?

Non direttamente, o meglio, esistono delle valvole che lavorano allo stesso modo e ricreano quell’effetto “rilascio” che serve per gestire in modo corretto la pressione all’interno della turbina, gestendo di fatto la compressione in faso di erogazione e proteggendo quindi le componenti dell’impianto della turbina. La presenza di aria in pressione non corretta può portare ad un malfunzionamento che può essere risolto con una “valvola di sfiato” che riequilibra i livello. Un esempio può essere una valvola con filtro ai carboni attivi ACKOJA. Si tratta di valvole elettromagnetiche a due poli piuttosto leggere (0,077 kg) e che si adattano ad un’ampia gamma di marchi di vetture di cui i principali sono Hyundai e tutto il gruppo Volkswagen/Skoda.

Dall’esterno questo si traduce in quel bel sound aspirato e “racing” di alcune macchine sportive elaborate che si possono trovare in giro per le nostre strade.

Un sistema tanto semplice e rodato quanto delicato che può fare il bello o il cattivo tempo quando è il cronometro il più acerrimo rivale.

 

 

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