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Franco Cunico ha provato la N5 2022: “Mi ha sorpreso! E’ una vera macchina da corsa”

Il campione vicentino ha testato la macchina con alcune modifiche in ottica 2022. Ecco le sue impressioni

Due auto, il camion dell’assistenza, svariati tecnici, qualche addetto ai lavori, e qualche curioso. Sembra un normalissimo test di gomme o di assetti, ma in realtà non lo è. Non lo può essere, infatti, se pronto a mettersi alla guida dopo aver salutato tutti, c’è Franco Cunico.

Tuta, berretto di lana, cappotto, il vicentino catalizza subito l’attenzione dei presenti, e con la tranquillità che spesso lo contraddistingue, si mette ad ascoltare cosa c’è di nuovo. Può sembrar strano che per uno come lui ci possa essere qualcosa di nuovo nel mondo dei rally, qualcosa che non abbia ancora provato, qualcosa su cui non abbia dato un consiglio o una opinione, ma in questo caso invece, è proprio così.

Ad attendere Franco c’è un test con la Clio N5 curata da N5 Italia – Tedak Racing, un’auto e una categoria, la N5, che il vicentino non aveva ancora veramente provato e testato. Avere uno come lui in un test, è inutile negarlo, è tanta, tantissima roba. Anche perchè poi, sotto al cofano e alla carrozzeria della Clio, c’è qualche novità in vista della nuova stagione. Il turbo di serie che montano solitamente le N5 è infatti stato sostituito da una nuova turbina Garrett abbinata ad un nuovo air box, con l’intento di rendere la macchina ancora più corsaiola. Oltre a questo c’è il nuovo kit da asfalto, che abbina una nuova barra stabilizzatrice ai braccetti della sospensione montati su uniball: il tutto già omologato e a disposizione di tutti i clienti.

Prestazionale, ma facile: parola di Franco Cunico

Dopo una breve introduzione alla macchina si inizia finalmente a fare sul serio: tuta, guanti, casco, e il fido Rudy Pollet sul sedile di destra. Tutto pronto. La strada, nel tratto iniziale, è in discesa, con tornanti più o meno ampi che portano al cambio strada. Un secco angolo retto a destra immette nella seconda parte della “prova”, caratterizzata da carreggiata più stretta, appoggi veloci, e un fondo più sconnesso. Insomma, gli ingredienti per capire e testare la macchina ci sono tutti. La temperatura è bassa, e nonostante il bel tempo il fondo presenta ancora dei tratti umidi per colpa della neve che si scioglie dal bordo strada, giusto per aggiungere una variabile in più allo scenario.

Dopo un paio di passaggi per scaldare le gomme il ritmo aumenta, e Cunico completa diversi run prima di tornare ai box e dare le prime impressioni. Come sottolinea qualcuno, Franco è uno a cui basta poco per capire se la macchina ha del potenziale, e sotto questo aspetto le sue parole lasciano pochi dubbi:

La macchina è veramente racing in fatto di differenziali, di cambio, di freni, di turbo, di tutto mi vien da dire, e questa è una gran bella cosa e una gran bella sorpresa!

Nonostante questo però ha anche una discreta facilità di guida anche in queste condizioni particolari. La turbina poi è prestazionale fin dal basso e spinge molto bene. L’unica piccola difficoltà che ho incontrato è il differenziale centrale che forse lavora un po’ troppo, perchè essendo elettronico tende a gestire lui in un certo modo quando si parzializza il gas, e questo crea qualche difficoltà di direzionalità. L’insieme però è veramente buono, è una buona macchina senza dubbio.

Ad alternarsi con Franco si è aggiunto anche Francesco Aragno, e dopo la pausa pranzo condita da aneddoti e avventure si riprende a testare nel primo pomeriggio. Il sole continua a splendere, ma le temperature restano piuttosto basse. Al test c’è anche la Tecnica Bertino, che con Pietro Porro prova nuove soluzioni per ammortizzatori e differenziali sulla Toyota Yaris N5.

Cunico completa alcuni passaggi anche al volante di questa vettura, e le sensazioni del vicentino rimangono positive:

Queste macchine sono una via dimezzo fra una R5 ed una Super2000. Sono sicuramente e di gran lunga meglio di una N4, su questo non ci sono dubbi. Non è neanche da paragonare. Qui c’è molto di più: cambio sequenziale, buon rapporto peso-potenza, un ottimo impianto freni. Ecco la macchina frena veramente bene devo dire, infatti i dischi come dimensioni sono analoghi a quanto troviamo sulle R5.

Il comportamento della Yaris, con pneumatici più morbidi rispetto a quanto provato sulla Clio, suggerisce a Franco di provare ad ammorbidire un po’ l’assetto anche sulla vettura francese, e la cosa sembra funzionare:

Così va ancora meglio. Abbiamo alzato e ammorbidito dietro e ora la macchina ha molta più direzionalità, e quasi non si sente più il comportamento che evidenziavo prima e che avevamo attribuito al differenziale.

Tra un giro e l’altro è ormai tempo di sbaraccare, e concluso il test raccogliamo le ultime impressioni di Cunico. Dopo aver messo l’accento sull’effettiva natura corsaiola di queste macchine, cosa a volte messa in discussione da alcuni, Franco spende buone parole anche sulla sicurezza e la facilità di guida che queste vetture trasmettono fin da subito. Un aspetto, questo, molto importante per un giovane che si appresta a fare il salto verso la trazione integrale provenendo da una due ruote motrici, o per un gentleman che non può permettersi di fare molti chilometri di test e di “stare molto in machina” per imparare:

La macchina, almeno secondo me, è facile fin da subito. Trasmette una sensazione di sicurezza e di piacere e questo è fondamentale soprattutto per chi magari non gareggia tutte le domeniche e non fa molti chilometri. Con una R5 magari uno che non è abituato a correre tende ad alzare il piede in alcuni punti proprio perchè non si sente sicuro, avendo per le mani una macchina tosta da portare al limite.

Con questa invece non dico che nello stesso punto terrà giù tutto e lo farà in pieno, ma sicuramente passerà più forte proprio per quella sensazione di fiducia. Devo dire che, al di là di tutta la messa a punto che c’è ancora da fare, sono stato veramente sorpreso in positivo.

Esame Cunico superato quindi, e questo è sicuramente un ottimo risultato. Ad affiancarlo nel test c’erano come detto anche Rudy Pollet e Francesco Aragno, mentre da “semplici”, ma interessati spettatori, erano presenti pure Walter Lamonato e Alessandro Battiglin.

Tanto interesse quindi anche da parte di altri personaggi importanti del panorama rallystico nazionale, e che, come Franco, ci hanno raccontato le loro impressioni, che ovviamente vi riporteremo a breve.

 

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