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Civile in prova. Il ritorno del Giappone è già sotto investigazione della FIA

Caos totale sulla P.S. 4 bloccata dall’incidente di Breen e dall’invasione di un auto civile

Un ritorno del Giappone all’interno del panorama WRC particolarmente complesso e costellato da diverse situazioni complicate e particolari.
La prima vera giornata di gara ha visto la conclusione di una sola singola prova speciale senza modifica del percorso, annullamento o esposizione di una bandiera rossa.

Le difficoltà sono iniziate subito con la seconda prova speciale con l’incendio scaturito sulla vettura di Dani Sordo che hanno costretto gli organizzatori ad anticipare il fine prova di oltre dieci chilometri per cercare di completare il regolare svolgimento della manifestazione andando, però a proteggere gli operatori in quel momento in azione per cercare di spegnere la ormai completamente polverizzata Hyundai i20.

Il ritardo accumulato sulla seconda prova speciale ricade inevitabilmente sulla terza prova speciale che viene cancellata a seguito del grande ritardo accumulato dalle vetture partite dietro il pilota spagnolo.

I problemi, però, non cessano e l’incidente di Craig Breen lungo la quarta prova speciale porta ulteriori problemi all’organizzazione giapponese.
L’incidente del pilota Ford porta all’esposizione della bandiera rossa che porterà ad un vero e proprio tornado di caos tra gli equipaggi.
Come da prassi FIA Emil Lindholm, primo pilota che arriva sul luogo dopo l’esposizione della bandiera rossa, si ferma sul luogo dell’incidente per assicurarsi che il pilota irlandese di casa Ford stia bene ripartendo subito aver ricevuto l’ok da parte di Craig.

Con ancora la bandiera rossa esposta il pilota di casa Skoda continua il proprio percorso fino a quando un auto civile presenta in prova costringe Emil
Lindholm ad alzare il piede facendosi raggiungere dal neo compagno di squadra e connazionale Sami Pajari.
Le immagini riprese dalla telecamere interne della vettura riprendono tutta la confusione che l’incontro della vettura civile ha suscitato nei due piloti finlandesi che nel mentre hanno deciso di fermarsi in prova e discutere sull’accaduto.

Sarà lo stesso Pajari a raccontare al compagno di team di aver incontrato la stessa medesima vettura in piena traiettoria riuscendola fortunatamente ad evitare scongiurando un ulteriore e assai più grave incidente.

I due arrivano alla conclusione che è meglio per tutti di fermarsi in quanto manca  la sicurezza necessaria per continuare la prova obbligando perciò la direzione gara ad interrompere la prova definitivamente.

Il caos generato da questo momento scaturisce un immediato procedimento investigativo da parte della FIA nel cercare di capire il come e perché una vettura civile fosse presente all’interno del percorso.
Un ritorno del rally del Giappone dopo 12 anni di assenza particolarmente complesso e che costringerà la federazione ad una scrupolosa ed accurata analisi per spregiudicare problemi e situazioni particolarmente spiacevoli e pericoloso.

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