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WRC2: la FIA da il via libera ai ricognitori per il 2024, ma solo su asfalto

I piloti, soprattutto Mikkelsen e Solberg che sono stati tra i promotori della richiesta, plaudono alla decisione del Consiglio Mondiale del Motorsport

Mercoledì è stato un grande giorno per Andreas Mikkelsen: il norvegese non solo ha visto confermato il suo ritorno ai massimi livelli dei rally, nel WRC e sulla Hyundai Rally1, ma ha anche visto accogliere la sua proposta di avere i ricognitori anche per gli equipaggi del WRC2.

Foto: Fabien Dufour – Hyundai Motorsport GmbH

Il norvegese è stato uno dei tanti piloti ad essersi definito frustrato e penalizzato da una regola che permetteva solo agli equipaggi delle Rally1 di ricevere informazioni e aggiornamenti su come si erano modificate le prove dopo le ricognizioni o tra un passaggio e l’altro sulle prove speciali.

Aveva detto:

” Spero davvero che la FIA faccia qualcosa per gli equipaggi delle Rally2. Spingiamo davvero forte anche noi sulle speciali e ci farebbe bene sapere dove sono cambiate le condizioni. Anche le Rally2 superano i 200 km/h e non credo che la vita di un pilota del Rally1 valga di più della nostra… Non avere le informazioni dei ricognitori è pericoloso “

La FIA ha ascoltato la proposta ed il World Motor Sport Council ha stabilito il ritorno dei ricognitori per i piloti P2 (Rally2) ma solo nei rally su asfalto.

La dichiarazione della FIA afferma:

Sulla base del feedback dei concorrenti, gli equipaggi P2 potranno ora utilizzare i ricognitori per controllare e aggiornare le note del percorso “

Oliver Solberg, il pilota più veloce del WRC2 nella maggior parte di quelle speciali quest’anno, era favorevole e spingeva per ottenere questa decisione.

Foto: Jaanus Ree – Red Bull Content Pool

Ha detto:

La sicurezza deve venire prima di tutto, sempre. Sembra essere una scelta semplice, ma dobbiamo essere grati alla FIA per aver preso la decisione e aver fatto sì che ciò accadesse su asfalto”.

Il motivo per cui i ricognitori sono stati autorizzati solo nelle gare su asfalto è che il potenziale cambiamento del livello di aderenza tra le ricognizioni e la gara o tra un passaggio e l’altro sulle prove speciali non è considerato così rilevante sulla terra.

Un risultato forse a metà, ma meglio vedere il bicchiere mezzo pieno che vuoto.

Vedremo dall’inizio, ormai imminente, della nuova stagione se la decisione presa sarà andata nella giusta direzione o se l’argomento dovrà essere nuovamente affrontato e la scelta modificata.

Potranno essere solamente i risultati e le opinioni degli equipaggi, piloti e navigatori, a fornire la migliore sentenza.

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