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Ritorno di Lancia nel mondo dei Rally: certo o probabile?

Le voci su un possibile ritorno della Lancia nel mondo dei rally infiamma i fan, ma è veramente così?

Lo sappiamo tutti, quando si parla di Lancia si parla di una delle più importanti, se non la più importante, casa costruttrice nel mondo dei rally.

Fin dal suo ritiro, avvenuto il 18 dicembre 1991, le possibilità di un ritorno della casa italiana del mondo dei rally hanno trovato spazio in qualsivoglia giornale facendo costantemente infiammare i diversi fan in sempre più trepidante attesa di rivederla splendere sui gradini più alti dei diversi appuntamenti mondiali.

Anche quest’anno le voci di un possibile ritorno hanno riacceso la miccia nel cuore di tutti i fan, quest’anno più che mai con notizie che continuano a rimbalzare sui social come una scheggia impazzita.

Il ritorno quindi di Lancia nei rally è sicuro?

La risposta è ovviamente no, il ritorno della Lancia non è sicuro, è probabile e possibile, ma non sicuro.

Con ancora la direzione dei rally in forte discussione tra i piani alti della FIA per la prossima generazione di vetture che sta alzando un vero e proprio polverone a seguito dei tempi sempre più stringenti e i cambi ai massimi vertici della catena che sta spostando l’ago della decisione da una parte all’altra.

Tra notizie trafugate di possibilità di estensione delle Rally1, alla possibile scelta di vetture Rally2 ibride, l’ultima direzione presa sembra essere quella di utilizzo di vetture Rally2 evolute e potenziate dal punto di vista dei cavalli e delle appendici aerodinamiche.

Troppo sono i forse attualmente in ballo per poter garantire un ritorno di Lancia ai massimi livelli considerando l’assolutamente non chiara decisione e scelta sulla direzione che i rally dovranno seguire per la prossima generazione di vetture.

Con l’unica certezza e costante derivata dalla categoria Rally2 viene da chiedersi se non possa essere proprio questa la categoria che può ospitare il ritorno della casa italiana.

L’asticella spostata da Skoda con l’arrivo della Fabia RS Rally2, le evoluzioni della Hyundai i20 e della Ford Fiesta e l’imminente debutto della Toyota GR Yaris rally2 stanno costringendo il gruppo PSA, attualmente in forza con Citroen, a ridurre il gap dalla vetture concorrenti.

Ampiamente testata la scorsa stagione è l’evoluzione che da qui a breve arriverà sulla Citroen C3 Rally2 e che andrà a modificare motore, sospensioni, differenziali e anche l’aerodinamica della vettura per cercare di renderla più veloce, potente e guidabile andando così a colmare il distacco dalle altre concorrenti.

PSA è di certo consapevole che ha tra le mani un prodotto vincente, considerando le vittorie di Crugnola in Italia e i piazzamenti ottenuti da Yohan Rossel contro il plotone di Skoda, come è anche conscia che la vettura inizia a mostrare i propri anni, avendo debuttato nella stagione 2018 quando le vetture si chiamavano ancora R5.

E’ possibile quindi un ritorno nella categoria nella categoria Rally2?

Si è possibile, ma non sicuro, complice anche il semaforo verde dato da PSA stessa.

Questo vuol dire che la vettura sicuramente si farà?

Assolutamente no, questo vuol dire che qualora PSA volesse creare una nuova vettura, invece che aggiornare la C3 Rally2 o continuare con Citroen potrebbe prenderla in considerazione.

Se tutti i punti dovessero combaciare e PSA scegliesse veramente di utilizzare la vettura italiana la vettura scelta per forza di cose sarebbe la nuova Ypsilon che verrà mostrata a tutti a Milano a febbraio 2024 nonostante la quasi ormai sicura forma mostrata da alcune immagini a seguito di un piccolo incidente.

Una vettura che, a seguito della fusione con PSA, condividerà la stessa piattaforma CMP (Common Modular Platform) che attualmente troviamo sulle Peugeot 208, sulle Opel Corsa, sulla Citroen C3 e sulla futura Citroen C4.

Piattaforma che per le prime due case costruttrici troviamo impiegate nelle Rally4 e che per l’ultima troviamo proprio impiegata sulla vettura della categoria Rally2.

Le parole del CEO di Lancia Luca Napolitano e del CEO di Stellantis Carlo Tavares certamente fanno ben sperare indicando come per ricostruire il futuro del marchio Lancia bisogna fare leva sulla passione sul marchio, ma nulla è ancora definito.

Certamente è un inizio che fa ben sperare, ma è ancora assai lontana da una sicura partecipazione come affermato da diverse fonti.

Noi ovviamente ce lo auguriamo sentitamente di rivedere una vettura italiana in una delle massime categorie della disciplina, con ormai l’ultima lontana, ma iconica Fiat Grande Punto S2000 e la piccola parentesi della Fiat Abarth 124 RGT a fare da piccole voci in un mondo che fin dal 1992 ha visto il panorama rallistico orfano di Lancia.

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