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Montecarlo 1986: Fiorio, Caneva e la vittoria di Toivonen a colpi di strategia

Astuzia, tattica e il piede pesante del finnico regalarono l'ennesima vittoria alla Lancia

Il Montecarlo è senza dubbio il rally che tutti quanti aspettano con maggiore trepidazione.

Vuoi perché scandisce l’apertura di un nuovo campionato, vuoi per il fascino ineguagliabile che la manifestazione ha  da sempre.

Lungo le prove speciali francesi abbiamo assistito in ogni edizione a lotte serrate tra piloti e team, spesso risolte da episodi o da scelte rivelatesi vincenti.

Come nell’ edizione del 1986, che vide sul gradino più alto del podio Henri Toivonen ed il team Lancia Martini Racing!

Dopo parecchi, estenuanti, giorni di una gara caratterizzata da continui colpi di scena si giunge all’ultima notte e a regnare vi è il più totale equilibrio.

In questo video possiamo ammirare, e ricordare, le Gruppo B in azione al Montecarlo di quell’anno, per l’ultima volta nella loro storia:

All’assistenza Lancia si respira grande tensione: non va trascurato nemmeno il minimo dettaglio se si vuole vincere e la squadra di Torino lo sa! eccome se lo sa!

Sono momenti frenetici per i ragazzi guidati da Cesare Fiorio perché di lì a poche ore si saprà il vincitore dell’appuntamento più importante dell’intero calendario.

Due Delta S4 sono già fuori dai giochi, quindi tutta l’attenzione è rivolta su quella di Henri Toivonen.

Il finnico, dopo un incidente grottesco con un’automobile di uno spettatore, è autore di una rimonta furiosa e si trova in quel momento al secondo posto dietro alla Peugeot 205 T16 del connazionale Timo Salonen.

Ecco un video che mostra come si presentava la S4 di Henri dopo l’incidente ed il frenetico lavoro per rimetterla nelle condizioni di poter proseguire il rally:

Fra le prove speciali ancora da disputare rimane il secondo passaggio (a notte inoltrata!) sul leggendario Col de Turini, vera e propria icona di questo sport: 25 chilometri dove ogni curva è un vero e proprio enigma, tornanti stretti, ghiaccio, umido e una tensione che si taglia col coltello anche tra il pubblico.

L’elemento da monitorare con più attenzione sarà però la neve che, per l’ennesima volta, sarà il vero ago della bilancia.

Nonostante il freddo tagliante il tratto cronometrato è a dir poco animato dai tanti appassionati saliti in cima al colle per tifare i propri beniamini, dando vita ad una sana guerra sportiva tra francesi e italiani.

Il team Martini decide di mettere a disposizione di Henri e Sergio tutti i propri i ricognitori, con la speranza di captare ogni singolo indizio utile per aiutarli il più possibile in questa roulette.

Fra questi vi era anche il veterano Vittorio Caneva, probabilmente il migliore.

Cesare Fiorio passeggia nervosamente in assistenza mentre attende notizie via radio dai suoi uomini.

Nel frattempo comanda ai meccanici di montare alla fanaliera della S4 delle lampadine gialle piuttosto che bianche. Il motivo? Molto semplice: con l’arrivo delle luci gialle i tifosi francesi non avrebbero gettato in carreggiata neve fresca pensando si trattasse della 205 del leader Salonen.

Ultimi accertamenti sullo stato del motore, si stringono i bulloni e si dà una pulita al parabrezza.

Manca però la scelta delle gomme.

Il primo a farsi vivo dal Turini via radio è proprio Vittorio Caneva, la cui sentenza è molto chiara. I tratti in cui è presente la neve sono molto pochi, dunque le chiodate non servono. Fiorio ascolta attentamente le indicazioni del veneto, fino a quando urla ai suoi di montare le chiodate!

Caneva rimane a dir poco attonito al cospetto di tale decisione, non comprende la scelta ma non vi è né tempo né modo di controbattere perché l’inizio della p.s. è troppo vicino.

In questa clip gli ultimi, frenetici e fondamentali, momenti del Monte 1986:

Salonen è il primo a passare sul colle innevato e la sua 205 T16 pare inarrestabile lungo le curve buie. Il finlandese monta i chiodi e Peugeot crede di aver indovinato la strategia.

Segue dunque Toivonen, anche lui sta provando il tutto per tutto, ma la S4 sta in strada con grandissima difficoltà: monta quattro gomme slick.

Grazie a questa scelta nei tratti asciutti il pilota della Martini Racing è imprendibile e nelle successive prove speciali recupera pienamente lo svantaggio, rifilando ben quattro minuti al rivale di Casa Peugeot

Alle prime luci dell’alba Henri Toivonen e Sergio Cresto salgono sulla pedana d’arrivo allestita nel lussuoso Principato da vincitori assoluti, dimostrandosi i più forti.

Una vittoria voluta fortemente e conquistata anche per merito della competenza del ricognitore Vittorio Caneva e di quella “vecchia volpe” di Cesare Fiorio, astuto stratega nel comunicare ai suoi ragazzi di montare i chiodi sapendo che i tecnici Peugeot avrebbero ascoltato la loro decisione via radio e, di fatto, copiata.

Un 1986 iniziato dunque nel migliore dei modi per la Lancia ma che poi vedrà, in Corsica, la sciagura che tutti noi appassionati di rally, purtroppo, conosciamo e ricordiamo e che ha portato via troppo presto il duo Henri ToivonenSergio Cresto: due piloti, due uomini, che avevano appena iniziato a dimostrare, a suon di eccezionali risultati, il loro grandissimo talento!

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