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Tempo

3 MIN

Mentre tutto scorre…

Un simbolo dei rally non sarà parte di questa stagione e ci dispiace non averlo potuto salutare

Siamo pronti ad una nuova stagione di rally e, come ogni anno, sono giorni di grande fermento. Mentre si aspettano gli annunci e le novità, si passano al setaccio gli archivi, si riguardano le immagini del passato, di quelle edizioni che abbiamo visto da vicino e di cui conserviamo ancora vivo il ricordo. Un po’ per esigenze editoriali e un po’ per piacere.

Sfilano davanti agli occhi momenti, aneddoti. Alcuni talmente vicini da sentirne ancora suoni e profumi, altri che hanno già iniziato a sbadirsi e che saranno destinati a finire tra le cose dimenticate.

Già, dimenticarsi.

In un tempo così veloce, dove i contenuti nascono, crescono, evolvono e spariscono ad una rapidità impressionante, è quasi spaventoso il vortice in cui finiscono travolti icone e simboli che per lungo tempo sono stati parte integrante del nostro mondo. E se per articoli online, post e video, oggi è una dinamica normale, non si può dire lo stesso per un giornale che tutti gli appassionati italiani hanno visto scorrere tra le mani, almeno una volta.

Inizia il WRC 2024 e non ci sarà un nuovo numero di TuttoRally nelle edicole a raccontarcelo. E dire che non faccia un certo effetto è mentire. Spudoratamente.

Per me che di anni ne ho trentotto, i quarantuno anni di TuttoRally sono stati una presenza costante, quasi scontata. Prima come unica fonte di sapere in lingua italiana sul mio sport, poi per le cartine e gli elenchi iscritti della prossima gara da andare a vedere e, infine, perché averlo è diventata presto un’abitudine. Qualcosa da collezionare, anche quando ormai di novità ce n’erano ben poche e i resoconti delle gare li avevo già letti da altre parti.

Copertine che ero in grado di riconoscere tra decine di altre riviste che, ai miei occhi, non riuscivano ad emanare lo stesso fascino e quell’aura magica. Pagine su cui ho rinforzato la passione trasmessa da mio padre, da bambino che osservava un epoca di rally magnifica e irripetibile. Crescevo e sfogliavo, leggendo articoli di quei giornalisti che sapevano raccontare davvero i rally, con le parole giuste e la sensibilità necessaria. La responsabilità di trovare le giuste parole da apporre su qualcosa di più di un semplice giornale. Un’icona.

Probabilmente in quello scorrere tra quei fogli dal profumo inconfondibile nasceva la mia voglia di provare a raccontare i rally, con le dovute proporzioni e con tutto il rispetto di questo mondo.

Lo stesso rispetto che mi ha portato a non pensare mai di propormi per scrivere sopra a quelle pagine che, ai miei occhi, erano quelle di un libro sacro. Anche quando qualcuno che le riempiva ancora ha iniziato a chiamarmi “competitor”. Anche quando le firme si son fatte meno importanti, le pagine più scarne, i racconti meno interessanti. Anche quando la sensazione che le cose stessero inesorabilmente cambiando, fino a sparire dallo scaffale dell’edicola a cui continuavo a chiedere di acquistare almeno il mio numero.

Un’uscita di scena silenziosa, immeritata, per un autentico simbolo che ha sicuramente un posto nel cuore di ogni appassionato di rally italiano. E sfido chiunque a dire il contrario.

Certo, i rally avranno ancora il loro (sempre più misero) spazio sulla carta, certe firme sgomiteranno ancora per mantenere quello status che le pagine di TuttoRally (in fin dei conti) gli avevano conferito, i rally continueranno ad esistere (seppur con tanta fatica) ed appena i motori di accenderanno il vociare di rally tornerà lo stesso di sempre.

Andremo avanti, perché è così che funziona ma, un “Ciao e Grazie di tutto” a TuttoRally avevo voglia di dirglielo e l’ho appena fatto. Mentre tutto scorre…

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