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Tempo

2 MIN

Non fanno più i rally di notte

Un contesto tanto affascinante quanto complesso destinato a sparire

E probabilmente è sempre più giusto e normale sia così.

Non perché non si sia persa la possibilità di offrire una spettacolo unico nel suo genere. Nemmeno perché non sia emozionante sentire il “sound” delle auto spaccare la quiete della notte. E no, nemmeno perché “non ci sono più i rally di una volta”. 

I rally di notte non si fanno più, o meglio si faranno sempre meno, perché non esistono le condizioni per poterli fare. E anche ieri sera ne abbiamo avuto la conferma.

Premessa necessaria: non mi metto a fare del moralismo spiccio e da due soldi. Ho avuto anche io i miei momenti alcolici a bordo strada e non posso dire di non essermi divertito, senza aver mai sentito troppo bisogno di una certa vicinanza con le macchine in gara. Lungi da me “insegnare” alle persone come stare in prova speciale.

Il sistema rally è un sistema fragile e lo sappiamo da tempo ormai. Lo sbilanciamento tra costi e ricavi è limpido e la voce sicurezza ha un suo peso specifico importante. Finché ci sono margini di contenimento, tutto scricchiola ma si rimane in piedi “ma la notte no”, parafrasando un famoso cantante.

Altri sport ci hanno già insegnato che quando il pubblico incide troppo sul normale svolgimento dello show, è il pubblico stesso a pagarne le conseguenze. Siete stati al Mugello negli anni 2000 e poi di recente, per farvi un esempio abbastanza noto? È ancora vero che “al Mugello non si dorme” ma le tronchesine per tagliare le reti e invadere la pista restano tutte a casa. Altrimenti a casa ci resta il proprietario del suddetto arnese sa ferramenta.

Ma non voglio divagare.

Non è casuale che l’interruzione di una prova dopo poco più di un paio di Rally2. Quello è il massimo rischio sopportabile per garantire l’investimento dei diritti TV, una delle poche risorse di un sistema col respiro sempre più corto. L’interesse e gli interessi di chiunque altro contribuisca ad un rally viene azzerato e sono più le persone/organizzazioni a perderci. Pensate banalmente a quanti scatti potenzialmente vendibili a piccoli privati che vengono persi. Ed è così che un sistema implode, gettando al vento le proprie (risicate) risorse.

Non siamo ipocriti, eravamo lì e raccontarlo è stato una figata. Certe immagini un emozione la trasmettono. Forte e diretta. Se vogliamo,  sono un’onesta ammissione che i rally di notte sono una realtà sempre più difficile da sostenere ed è quasi comprensibile che si cercherà sempre di più di andare a farli sparire.

A meno che si riesca ad insegnare alle persone come si sta al mondo ma, di questo abbiamo perso da tempo le speranze.

 

 

 

 

Foto: Lorenzo Martincich - ProOne Media
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