Da “Mike Tyson” alla Power Stage: il riscatto di Philip Allen in Ungheria
Il nordirlandese firma due scratch e conquista la Power Stage dopo un weekend iniziato in salita. “È stato un incubo, ma ora so che posso essere costante”

Philip Allen ha vissuto un Rally Ungheria in due atti. Un inizio difficile, condito da errori e problemi tecnici, poi la rinascita: due migliori tempi di prova, tra cui quello nella Power Stage, che gli ha fruttato cinque punti preziosi nel Campionato Europeo Rally FIA. Un risultato che lo rende il 19° pilota a vincere una Power Stage nell’ERC, e che segna una svolta nel suo percorso.
Dalle difficoltà iniziali al riscatto finale
Alla sua undicesima partenza nell’ERC, Allen ha chiuso il rally ungherese con due scratch consecutivi: prima nella SS11, poi nella SS13, valida come Power Stage. Un’impresa che assume ancora più valore alla luce di quanto accaduto nei giorni precedenti.
“È stata una buona giornata, è proprio quello che sarebbe potuto essere se avessimo indovinato le qualifiche,”
ha raccontato Allen, ancora con un po’ di amarezza.
“Ho ottenuto due migliori tempi e due secondi tempi. In qualifica mi sento sotto pressione e continuo a commettere errori stupidi.
Ma ho detto a Craig [Drew, il copilota]: ‘Voglio vincere la Power Stage’, e ce l’abbiamo fatta. È bello.”
“Ora riesco a gestire meglio la testa”
Oltre al risultato sportivo, Allen sembra aver fatto un importante passo anche dal punto di vista mentale. La capacità di resettare tutto dopo un avvio difficile e ritrovare la velocità lo ha lasciato soddisfatto.
“Ovviamente ora riesco a gestire la mia testa e a fare un lavoro costantemente migliore, che è quello che speriamo di poter fare in futuro, imparando da questa esperienza,”
ha spiegato.
“È stato bello e sono contento. Cinque punti in bacheca sono una bella sensazione, ma è stato un weekend agrodolce, a dire il vero.”
Il “lavoro sporco” dell’apripista
A complicare il sabato di Allen è stato il ruolo di prima vettura in strada, dovuto a un quasi cappottamento nella Qualifying Stage che lo ha costretto ad aprire le prove della prima tappa con la sua Škoda Fabia RS Rally2 su pneumatici Michelin.
“Non l’avevo mai fatto prima, pulire la strada è un grosso problema,”
ha ammesso il nordirlandese.
“Ogni curva che affronti ti fa girare, girare, girare. Non ci sono segni di frenata, il fondo è molto smosso. È stata una curva di apprendimento. L’errore in qualifica ha avuto conseguenze enormi, anche se nelle libere avevamo mostrato un buon passo.”
Quando ci vuole Tyson al volante
Come se non bastasse, il colpo di scena arriva nella PS4 di Várpalota: il servosterzo cede a soli due chilometri dalla partenza.
“Abbiamo perso 30 secondi in otto chilometri, non l’ideale. Bisogna essere Mike Tyson per riuscirci,”
ha detto Allen con una battuta amara.
“Ricordo un video di Mads Østberg senza servosterzo… non è esagerato, è davvero difficile.
Non pensavo fosse così male, ma non riuscivamo nemmeno a entrare in curva a sinistra, dovevamo fare retromarcia. È stato un incubo.
E non è nemmeno un rettilineo, ma è quello che è.”
Prossima fermata: Svezia
Archiviato l’Hungary Rally con una prestazione che racconta molto più dei numeri finali, Allen guarda avanti con rinnovata fiducia. Il prossimo appuntamento è il BAUHAUS Royal Rally of Scandinavia, in programma dal 29 al 31 maggio. Con la testa più libera e il piede destro più sicuro.