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Problemi di carburante all’Acropoli 2025: Pajari, Sesks e Munster KO. La FIA indaga

Un difetto tecnico legato al carburante: ecco come un cambio fornitore ha messo in crisi team e piloti.

Il leggendario Acropolis Rally Greece 2025 verrà ricordato non solo per le temperature roventi e le prove speciali devastanti, ma anche per un problema tecnico inaspettato che ha colpito alcuni protagonisti della classe Rally1, causando ritiri in serie e aprendo un caso che la FIA ora segue da vicino.

A farne le spese sono stati Sami Pajari, Mārtiņš Sesks e Grégoire Munster, tutti costretti a parcheggiare le loro vetture per un guasto identico legato a un’anomalia nel sistema di alimentazione. Una situazione anomala che getta più di un’ombra sulla gestione dei rifornimenti.

Tutto parte da una svolta recente nel Campionato del Mondo Rally: l’ex fornitore di carburante P1 Fuels, utilizzato per tutta la generazione ibrida, è stato dichiarato in liquidazione subito prima del Safari Rally Kenya. Al suo posto è subentrato TotalEnergies, che ha preso in mano le forniture dopo il Rally Islas Canarias. Nonostante la transizione fosse avvenuta apparentemente senza intoppi, le difficoltà si sono manifestate proprio sulle piste rocciose e polverose dell’Acropoli.

Il primo a fermarsi è stato Pajari, in corsa con la Toyota GR Yaris Rally1, venerdì pomeriggio. Il giovane finlandese era quinto in classifica generale quando ha dovuto fermarsi all’uscita dal controllo di sicurezza dopo una zona di rifornimento. Subito dopo, a distanza di una sola tappa, è toccato a Mārtiņš Sesks, al debutto con M-Sport nella classe regina, ritirarsi per un problema del tutto simile.

Sembrava finita lì, ma sabato mattina il colpo di scena si è ripetuto: Grégoire Munster, anche lui pilota M-Sport, ha dovuto ritirarsi dallo stesso punto, di nuovo subito dopo aver lasciato la zona di rifornimento, segno di un problema strutturale e non di un guasto isolato.

“La FIA è stata informata di un problema che riguarda i serbatoi di carburante di alcune vetture Rally1 e sta supportando i team e i fornitori interessati per comprendere e risolvere il problema”,
ha comunicato la Federazione in una nota ufficiale.

Una situazione che ha messo sotto pressione i tecnici nel parco assistenza di Lamia. Infatti Pajari, dopo il primo stop di venerdì, aveva sperato di riprendere il rally sabato grazie al regolamento Rally2, ma il difetto non è stato risolto in tempo utile. Stesso discorso per Sesks, che aveva tentato di ripartire senza successo. Munster, invece, è stato beffato quando la sua Ford Puma Rally1 si è spenta pochi minuti dopo il pieno di carburante.

Per i team, la priorità è ora garantire l’affidabilità per la tappa conclusiva di domenica e raccogliere dati fondamentali. L’Acropoli, già di per sé uno dei rally più duri del mondiale, è diventato così un banco di prova inaspettato per la filiera logistica del WRC, mettendo in discussione un cambio di fornitore gestito in tempi record.

Questa grana, unita al caldo estremo e alle prove speciali durissime, rischia di avere conseguenze anche sul fronte del campionato costruttori. Con Toyota e M-Sport penalizzate, Hyundai resta la grande favorita per la volata finale del weekend greco.

Fonte: Dirtfish
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