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Tempo

2 MIN

Sebastien Loeb…chi s’accontenta gode..

Abbiamo parlato parecchio della partecipazione della leggenda del rally Loeb alla Dakar 2016.. Ora il fenomeno sta facendo pratica ed eccolo reduce dal suo primo rally raid in Marocco.
Bisogna ammettere che non è stato certo un debutto semplice anche per un campione come lui.
All’avvio del Rally Raid del Marocco, vinto dall’esperto Nasser Al-Attiyah su Mini Countryman, l’alsaziano in coppia con Daniel Elena, hanno dovuto farsi recuperare più volte dai mezzi di soccorso per liberare la loro 2008 DKR versione 2016. Loeb ha comunque completato tutte e cinque le tappe in programma concludendo al 44esimo posto della generale.

Ecco le parole di LOEB a fine gara:

“Ci sono ancora molte cose che dobbiamo imparare e capire sia io che il navigatore. L’auto ha comunque risposto molto bene, tuttavia c’è da tanto da migliorare sopratutto io dovrò abituarmi a guidare a vista. Nel complesso posso ritenermi soddisfatto.
Purtroppo dopo gli inconvenienti della prima tappa siamo dovuti partire diciottesimi e abbiamo dovuto superare tutte le auto più lente e combattere quindi contro le nuvole di polvere sollevate da chi ci precedeva. Questo ci ha fatto perdere tempo. Quando non abbiamo avuto visibilità non siamo riusciti a spingere come volevamo. Direi che è stata una tappa positiva, condizionata da una foratura per più di 100 km ma con il telegonfiaggio siamo riusciti a compensarla e arrivare al traguardo senza sostituire la gomma. Sono molto contento poi del terzo tempo di speciale e a mio avviso il bilancio di questo primo rally raid è abbastanza positivo. Ci siamo divertiti e, a livello di prestazioni, abbiamo visto che possiamo essere competitivi sulle strade più scorrevoli in cui conta l’abilità di guida. Le difficoltà maggiori sono venute anche sulle dune o nella boscaglia, in cui bisogna mantenere la rotta. Quando c’erano le piste nascoste, talvolta abbiamo avuto difficoltà a trovarle. Comunque, esperienza importantissima per noi dove abbiamo conosciuto i nostri punti forti e i punti deboli, e ora sappiamo bene in quale direzione lavorare”.

Un in bocca al lupo a Loeb..

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