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Tempo

3 MIN

C’è un tempo per tutto….

È questa la sensazione che ci portiamo a casa dopo una settimana di grandi emozioni sulla terra polverosa di Sardegna. Tutta una questione di tempi e di tempo, quello giusto per alcuni e quello sbagliato per altri. Ma è il tempo la chiave per chiudere la saracinesca su questo Rally d’Italia Sardegna 2016.

Lo sa Thierry Neuville che con il tempo ha dovuto combattere in questi anni. Tanto gliene hanno dato una volta arrivato nell’ambizioso progetto Hyundai e tanto gliene hanno tolto quando le cose sembravano andare per il verso completamente sbagliato. Una continua lotta con se stesso e contro una decisione che sembrava giusto ma in un tempo completamente sbagliato. E invece serviva solo la pazienza di aspettare il momento giusto, di non ingrigirsi sotto certe falsità che non possono oscurare un talento che è indiscutibile.

Lo sa Umberto Scandola che di tempi ne ha tirati fuori come nessuno si aspettava e che non ha avuto il tempo di finire quello che sarebbe stato il weekend perfetto. Resta ora il dubbio se ci sarà di nuovo l’occasione di assaporare ancora quel gusto Mondiale e se non valga la pena di pensare che sia venuto il tempo di varcare la soglia nazionale per continuare un percorso di maturazione che pare giunto a suo tempo.

Lo sa Teemu Suninen che alcuni avevano pronosticato tra i favoriti per questo Sardegna e che si è potuto prendere il lusso di avere il tempo di ripartire quando gli altri pretendenti alla vittoria non hanno potuto. Quel che è evidente è che il suo di tempo pare sia ora e che abbia bruciato le tappe più di chiunque altro. Serve ora il tempo di trovargli un progetto valido con tanto di WRC nel garage per avere la definitiva conferma che abbiamo la next big thing nel campionato.

Lo sa Fabio Andolfi che ha lottato con un tempo che non passava mai più che contro gli avversari. Un tempo fatto di paura che un sasso o un buco potesse decidere di fermare la sua Peugeot perché non era ancora arrivato il tempo di vincere. Non è stato così ed è arrivato il tempo di pensare a Fabio come a qualcosa di molto più grande di quello che si sia fatto finora. Siamo ancora in tempo.

Lo sa anche Martin Prokop che ha deciso nel WRC ha fatto il suo tempo. La sua passione e voglia di investire soldi suoi in questo sport resta schiacciata dal tempo e il denaro investiti a rincorrere regolamenti e adeguamenti tecnici che non hanno avuto il minimo rispetto di chi, come lui, si sbatte per cercare di rimpolpare elenchi iscritti sempre più poveri di equipaggi.

E, infine, lo sappiamo anche noi che abbiamo creduto in Rallyssimo fin dal primo giorno e ci troviamo con decine e decine di appassionati che hanno voglia di condividere la loro esperienza in Sardegna con noi, che ci hanno fatto saltare il server almeno 2-3 volte in questo weekend dove la passione ha sfondato gli argini dello spazio (del server) e del tempo.

 

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