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Monte Carlo 2019…quattro giorni di pura passione e divertimento

Il racconto dell'esperienza da spettatore di Fabio sulle strade del rally monegasco

E’ passata già una settimana, ma il ricordo di questo “Monte 2019” è ancora grande. Proprio per questo ho deciso di fare questo diario, non tanto per raccontare dal punto di vista agonistico questa gara (è già stata affrontata nei dettagli con molti altri articoli) ma per provare a trasmettere a colori i quali non hanno potuto assistere, le sensazioni che si provano solamente al rally di Montecarlo.

Fatta questa introduzione, ora possiamo partire.

Day 1, il tempo ci grazia

Sono le 04:30 del mattino di Giovedì 24 Gennaio, in zona Cuneo nevica veramente forte (la foto è significativa) ma nonostante questo decidiamo di valicare il confine passando dal Colle della Maddalena. Fortunatamente dal versante francese della neve nemmeno un fiocco e per questa riusciamo a raggiungere Gap senza problemi. Arrivati nella cittadina francese, sole pieno e il “casino” di una cittadina di 40000 abitanti che sta ospitando un mondiale. Ci dirigiamo verso lo shakedown sito poco sopra Gap dove alle 10 partiranno i piloti prioritari e più tardi tutti gli altri. Passati i prioritari e tutti gli altri ci dirigiamo verso il parco assistenza prima e la pedana di partenza poi. Una partenza scoppiettante nel vero senso della parola con fuochi d’artificio e giochi di luci non indifferenti. Qui oltre all’organizzazione del rally (acm), voglio fare i miei più grandi complimenti alla cittadina di Gap per la logistica della partenza con una bellissima passerella nel centro che ha portato veramente tantissime persone. Dopo la partenza ci siamo recati poi in albergo lasciando stare le due ps notturne, per ricaricare le batterie per il giorno successivo.

 

 

Day 2 e la prova annullata

Venerdì 25, dopo aver dormito la prima notte in quel di Orcières, partiamo alle ore 6:00 direzione ps 3 “Valdrome – Sigottier” con una temperatura che nella zona dello Champsaur va dai -10° ai -12°C. Fortunatamente la prova è situata a sud di Gap, già verso Sisteron e qui il freddo pare essere meno pungente con “solamente” più -2°C; scesi dalla macchina capiamo che per colpa del vento i -2°C percepiti saranno molti di meno. Ci dirigiamo verso la prova, tantissime macchine e camper parcheggiati che per essere un venerdì è qualcosa di impressionante. Posizionati nella speciale attendiamo il passaggio delle macchine, tutto normale fino al passaggio di Saby con la 0; alcuni minuti dopo il suo passaggio ci informano che la prova è annullata a causa di pubblico non in sicurezza. Il dispiacere è alto e dato il poco tempo risulta impossibile trasferirsi sulle altre ps in programma. Attendiamo così il passaggio successivo ma nel frattempo passando davanti a numerosi camper capiamo come questa atmosfera di festa la si vive solamente andando a vedere il Monte e pochi altri rally. Finalmente è giunta l’ora del secondo giro sulle ps e proprio sulla nostra Neuville esce fuori strada poco dopo lo start e perde venti secondi da Ogier ; la cosa impressionante però è che incredibilmente nel nostro riferimento, dagli intertempi usciva che i due avevano lo stesso tempo (cosa poi praticamente rispecchiata con una leggera differenza tra i due tempi a fine ps). Penso che il passaggio di Neuville in quel tratto me lo ricorderò, della serie “alieno”. Finito il secondo giorno c’è ne ritorniamo in albergo stanchi ma felici.

 

 

Day 3 e la prova della “batie-neuve” monopolizzata dagli Italiani                                

Sabato 26, stessa ora circa del giorno precedente si riparte per l’ultima giornata in zona Gap. Temperature anche in questa giornata molto rigide ma nonostante questo, con qualche ora di anticipo ci posizioniamo nella parte terminale della ps “Saint Leger les Melezes – La Batie Neuve” proprio poco sopra il paese della “Batie Neuve”. Già salendo dal fine prova abbiamo notato l’alta percentuale di pubblico italiano con tanto di striscioni nei confronti dei nostri piloti. A proposito di questo, Gino in un’intervista fatta da me qualche giorno fa disse che si è quasi commosso dalla tanta gente che lo ha bloccato al fine di questa prova. E per non parlare dei pulman, tantissimi dalla penisola che si sono diretti verso questa prova data la maggior vicinanza al nostro confine. Finito il secondo giro di prove il grande trasferimento verso Monaco.

 

Day 4 e il col de Braus che incorona Ogier

Domenica 27, ultimo giorno ma la battaglia per i posti che contano è ancora apertissima. A maggior ragione è bene gustarsi questa ultima tappa all’ultimo respiro come di fatto sarà. Il col de Braus è di fatto un tripudio di bandiere italiane e la lingua che si sente per la maggiore è la nostra. I nostri equipaggi era un pò come si sentissero a casa e i tempi hanno sicuramente tenuta alta la bandiera, specialmente quel Nucita 12° sul secondo giro al col de Braus a 0,1 secondi da Rovanpera è tanta roba.  E poi i 0,4 secondi tra i due funamboli che diventano 2,2 a favore di Ogier è stata la ciliegina sulla torta di un rally che ha superato le aspettative in termini di spettacolarità, anche e naturalmente per chi come noi che stava a guardare. In conclusione sicuramente quelle bandiere italiane ad aspettare i nostri equipaggi a fine rally hanno dimostrato quanto nel nostro paese la passione per i rally sia ancora alta, nell’attesa di un “Sébastien” italiano.

Arrivederci monte, ci vediamo nel 2020!

 

 

Volevo ringraziare apertamente tutti i miei “compagni” di viaggio, Gabriele, Andrea, Luca, Marco e Mike con cui ho condiviso questa bellissima esperienza.

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