Skip to content Skip to sidebar Skip to footer
Tempo

3 MIN

Bandiera Rossa

Del perché non dobbiamo cadere nella tentazione di credere che sia stato tutto calcolato

No dai, non cadiamoci in quella tentazione. Non lasciamo che il rally del Messico 2019 finisca nel libro dei ricordi come la gara in cui Ogier ha vinto grazie alla bandiera rossa della direzione gara. E ancora meno lasciamo passare il pericolosissimo (e dietrologico) concetto che sia stato tutto calcolato al dettaglio dagli uomini Citroen che, in un momento complesso per entrambi i suoi uomini, avrebbero avuto la massima lucidità da capitalizzare al meglio due sfortune.

Ok, è chiaro che viene da pensarci. Succede tutto in pochi minuti, una Citroen esce e l’altra fora. Lappi preme il tasto verde “ok” e non richiede alcun tipo di intervento ma la macchina è parzialmente sulla strada. Via radio è tutto sufficientemente monitorato e trasparente, le notizie arrivate dicono che non sia volata una mosca. Alcuni avversari passano forte e senza problemi ma la direzione corse interviene nel buon nome di una sicurezza che in Messico ha latitato fin dai primi chilometri di gara.

Naturalmente i primi a pensar male sono proprio quegli avversari a cui la sfortuna non ha risparmiato niente, inermi davanti ad un beffardo scorrere delle cose e infastiditi dal vedere che è ancora “quello lì” ad uscirne indenne.

Lo so che in un simile contesto la tentazione è forte, viene da pensarci e da finire per crederci. Ma proviamo a non farlo. Non perché non possa rientrare nel plausibile ma perché sminuire quanto mostrato da Ogier nel weekend di gara sarebbe un sacrilegio e ancor di più perché vogliamo provare a pensare che nel mondo dei rally l’aspetto strategico riesca a fermarsi un attimo prima di certe azioni sulla sottile linea della sportività.

La realtà dice che il fuoriclasse di Gap ha dimostrato ancora una volta forza e integrità da far impallidire chiunque. Ogni vantaggio che la gara poteva offrirgli lo ha capitalizzato al massimo, con quel pizzico di fortuna che di solito si ritrovano gli audaci come lui. Con maestria e leggerezza guida una Citroen, la stessa che la scorsa stagione pareva una macchina impossibile da gestire se non da quell’altro marziano di Francia, e nell’arco di tre gare l’ha riportato a giocarsi i piatti grossi del mondiale rally. E a chi lo giudica come un calcolatore freddo e poco spettacolare ha regalato il miglior tempo in Power Stage. Come a dimostrare che ok, forse il futuro sorriderà a Tanak ma per il presente è ancora necessario fare i conti con un fenomeno che ha ritrovato un bel po’ di fame una volta seduto sul sedile della C3.

Naturalmente è chiaro che il progetto Citroen lavora solo per lui. Il Double Chevron ha investito tanto per riportare a casa quel titolo piloti che manca da troppo tempo ed è palese che il giovane finlandese suo compagno deve soprattutto preoccuparsi di non intralciargli la strada, difendendolo dai rivali. Ma non arriviamo a pensare che ci si spinga fino a quel punto, fino alla scorrettezza. Il tasto era quello verde ed è lì che i nostri “cattivi pensieri” si devono fermare. Anche perché siamo ancora al terzo appuntamento del mondiale e la storia ci insegna che è bene aspettare ad incattivire gli animi. Per lo spettacolo, per la sicurezza e per la voglia di tutti di capire veramente chi sarà il migliore di tutti in una stagione che ha ancora tanto da raccontarci.

E allora proviamo a non fermarci a “Ogier ha vinto per una bandiera rossa”, analizzando una vittoria nel suo complesso perfetta che ha tanto di classe e bravura, oltre a quella spolverata di fortuna.

E se proprio abbiamo voglia di sbandierare in faccia a qualcuno quella bandiera che sa tanto di sentenza, facciamolo in faccia agli organizzatori del rally del Messico 2019. Una gara piena di fascino e bellezza, finita in mano a persone che paiono fare della superficialità il proprio marchio di fabbrica e che andrebbero fermate quanto prima. Prima di doverci ritrovare a raccontare un altro rally del Messico, che passa alla storia per il doloroso rosso del sangue e non di una bandiera.

Mostra commentiChiudi commenti

4 Comments

  • Francesco
    Posted 11 Marzo 2019 22:37 0Likes

    Proprio perché è un marziano al volante, fa specie che venga avvantaggiato da una simile decisione. Per quale motivo hanno sospeso la ps solo quando doveva passare Lui, che nel mentre faceva segnare split sempre più alti causa una foratura. Guardavo la ps in diretta, nessun equipaggio ha avuto il minimo problema nel passare dove Lappi era fermo. Perché non hanno fermato subito?

  • Ivo
    Posted 12 Marzo 2019 7:00 0Likes

    Certamente occorre sempre fare uno sforzo per non vedere le cose nel peggiore dei modi.
    Ma si deve farlo spesso?
    Se non avessero annullato la prova si dovrebbe dire che Ogier é stato sfortunato e che meritava la vittoria, ma se non é andata così perché non si può dire che la vittoria la meritava qualcun altro?
    Ogier é un grande campione, ma se non fosse così fortunato sarebbe solo un campione come o forse poco più di altri.
    Dire che Ogier non doveva essere sul gradino più alto del podio non significa negare che lo meritasse, e nemmeno gli può togliere i punti e il palmares che dovevano essere di qualcun altro.
    Onestamente e senza alcuna malignità.

  • Sylvain IT
    Posted 12 Marzo 2019 14:47 0Likes

    FATTI NON ILLAZIONI

    Guardiamo ai tempi della PS 10 in Messico, abbiamo i tempi intermedi di 3 piloti da confrontare… Meeke, Evans, Ogier… Ogier è in anticipo su Evans fino all’intermedio 2, poi perde tempo per il 3 ed il 4… ora bisogna guardare quanto tempo perde (il 2, 3 e 4 sono a 6/12/16 minuti di gara ossia su per giù ogni 4 minuti)

    Ogier su Evans perde 3 sec tra il 2 ed il 3, poi 6 sec tra il 3 ed il 4) quindi si vede che le perdità aumenta in modo abbastanza moderato… rispetto a Meeke è su per giù la stessa cosa…

    Abbiamo i tempi del 4 intertempo per TUTTI TRE I PILOTA IN LOTTA… Al quarto intertempo Ogier è in ritardo di Ogier sur Meeke è di 18 secondi, rimane grosso modo 1 minuto 30 di gara ossia meno di un terzo del precedente parziale, se fosse un terzo di 8 secondi perse su Meeke sarebbero 2,6 secondi… alla fine la direzione gara attribuirà ad Ogier un tempo di 22,4 secondi di più che a Meeke quindi un altro 4 secondi per questo minuto e mezzo di gara…

    Cosa c’é che non va in questo tempo attribuito a tavolino? è totalmente in linea con ciò che stava perdendo Ogier !!!

    Ma ragazzi siamo seri un secondo… quanto poteva perdere in un minuto e mezzo di gara? quanto volete mettere?!?

    A fine giornata Ogier ha 27 secondi di vantaggio su Evans, quanto deve perdere in 1 minuto 30 per non ripartire primo la domenica mattina?!? volete mettere 10, 15? 20? Sappiamo ad esempio che nella 11, Meeke avendo forato tra il primo ed il secondo intertempo, non perde molto tra il terzo ed il quarto e perde di più dopo, Ogier non perdeva ancora molto, questa è la realtà…

    Se non gli si toglie 4 sec in più per passare da 18 a 24, ma 10 o 15 sec in più, sarebbe rimasto solido leader il sabato sera.

    La sua domenica di gara non lascia scampo: fa secondo, secondo e primo Tanäk era a 29 e chiude a 30

  • SYLVAIN
    Posted 12 Marzo 2019 14:54 0Likes

    @IVO
    Per esser chiaro la prova non è stata annulata… cioè non si può dire niente perché non è stata annulata! Ogier ha perso 22,4 sec su questa prova, mentre all’ultimo intertempo era a 18,4 sec da Meeke, quindi a tavolino gli hanno tolto ulteriori 4 secondi per 1 minuto 32 sec di gara (basato sui tempi di Meeke), aveva perso un po’ più di 7 secondi nei 4 minuti 10 di gara precedenti…
    Abbiamo gli intertempi, la direzione gara non ha dato un tempo a caso, e la PS non è stata annulata, non diciamo cose false.

Lascia un commento

0.0/5

Rallyssimo.it – TESTATA GIORNALISTICA
Iscrizione autorizzata al Registro Stampa del
Tribunale di Rimini N° 6 del 19/11/2019

Iscriviti alla Newsletter

RALLYSSIMO © 2022 – The SpaceWeb Agency The Space