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Auto da Rally che hanno fatto tremare il cuore degli appassionati

Sono sicuramente queste tre le vetture che più di altre i tifosi di rally ricordano e seguono ancora con passione

Esistono vari tipi di auto, così come esistono vari tipi di competizioni che ne esaltano le prestazioni. Dalla Formula 1 alle gare delle auto d’epoca, le emozioni che danno questi marchingegni sono uniche. Eppure, probabilmente l’adrenalina che offrono le corse di rally è impareggiabile. Stiamo parlando, infatti, di automobili costruite non soltanto per correre sul filo del rasoio ma anche e soprattutto per sfidare percorsi impossibili e creare nuove traiettorie che vanno oltre la fisica. La tradizione delle corse rally, che in Italia è molto importante, prevede un approccio alla guida molto meno canonico e più spettacolare, anche perché guidare una macchina con una dinamica da rally è totalmente diverso rispetto all’essere alla guida di altri tipi di vetture per tutta una serie di ragioni. In primis, le auto da rally sono costruite ed aggiornate in modo unico, dato che devono reggere urti, scossoni e movimenti bruschi. In secondo luogo, il loro telaio presenta un dinamismo totalmente distinto per via delle traiettorie che devono sostenere; in generale, però, la tradizione dei rally viene da una passione mondiale che ha preso piede da ormai molti decenni. Sebbene alcuni giovani ammiratori dei rally abbiano come punti di riferimento auto come la classica Toyota Corolla, che debuttò nel lontano 1998, sono ben altre le vetture che hanno fatto la storia di queste competizioni così diverse ma sempre emozionanti, come ad esempio il Rally di Corsica. Andiamo a vedere quali sono.

La Mini Cooper, un’icona unica

Esistono pochi oggetti che portano con sé un bagaglio romantico e iconico e che fanno storia. La Mini Cooper è senza dubbio una di queste. Si tratta di un’auto il cui primo modello vide la luce nel 1961, prima di essere riprodotto in versione aggiornata nel 1990. In quegli anni, quando durante una famosa gara a Montecarlo, le Mini si imposero sulle loro avversarie grazie ad alcuni fanali non conformi alle regole. Da allora quest’auto si è guadagnata il posto di icona, che tutt’ora mantiene, totalizzando allora 32 vittorie in diverse gare. Tuttavia, bisogna ricordare che quest’auto non vinse mai un Campionato del mondo rally, poiché era andata fuori produzione quando venne organizzato il campionato per la prima volta. Tuttavia, è evidente che l’eredità che ha lasciato la Mini Cooper è carica di enfasi e di ricordi, perché i suoi movimenti e i suoi sobbalzi durante le prime gare di rally di sempre rimarranno sempre unici agli occhi degli appassionati di questo sport. Lo stesso Ott Tänak, il pilota favorito alla vittoria del mondiale WRC di quest’anno, secondo le scommesse specializzate, con una quota di 1,90 il 27 marzo, è stato sicuramente influenzato dalle peripezie di questo modello unico nel suo genere. L’abilità del Mini Cooper di dominare nelle curve strette è stata anche la principale motivazione del loro uso nello storico film The Italian Job.

La Subaru Impreza, un proiettile

Dal colore viola o blu acceso, ques’auto giapponese è stata forse la più amata dai giovani che si sono avvicinati ai rally negli anni ’90 e 2000. La Subaru Impreza è una macchina capace di vincere nientemeno che 155 titoli rally (tra cui 6 al WRC tra le categorie costruttori e piloti). Le sue edizioni WRX e WRX STI sono inoltre tra le più famose e vendute in assoluto, come dimostrano i mercati di auto rally degli ultimi tempi. Il suo alettone sulla coda o la sua livrea gialla e blu sono sicuramente i suoi principali punti di forza e di attrazione, anche se non va sottovalutata la grande sicurezza del suo telaio. Oltre alla sua bellezza obiettiva e alle sue ottime prestazioni sia a livello dinamico sia per la potenza del suo motore, l’Impreza è sicuramente uno dei modelli che più ha fatto breccia nel mercato classico, con tante famiglie che hanno deciso di prenderla per il suo comfort e per la comodità del suo telaio. L’agilità del suo volante e la velocità di spostamento nei tragitti brevi sono invece il punto di forza dell’Impreza nei rally, competizioni nelle quali spesso la stabilità della vettura è molto più importante della potenza.

 

Lancia Delta, tradizione e velocità

Se, però, dovessimo scegliere un modello storico e foriero di emozioni per gli amanti del rally, opteremmo sicuramente per la Lancia Delta integrale, il cui propulsore è coadiuvato da quattro ruote motrici dotate di una potenza e di un grip fuori dal comune. Il modello in questione ha partecipato al campionato del mondo di rally tra il 1987 e il 1992 e si basava sul modello classico che aveva spopolato in Italia in quegli anni. Il suo palmarès è ricco di vittorie: stiamo parlando, infatti, di 4 titoli piloti, 6 titoli costruttori e di un totale di 46 vittorie nei 67 rally nei quali ha preso parte. Un dominio importante riflesso non solo dalle vittorie ma anche dalle prestazioni su strada che hanno reso questo modello un mito senza tempo. Sia il modello classico sia quello successivo, ossia la Delta HF 4WD, hanno marcato un’epoca grazie al loro motore da 185 cavalli, un autentico lusso per la fine degli anni ’80. Inoltre, tra i piloti che hanno avuto il piacere e l’onore di guidarla c’è stato anche Carlos Sainz senior, uno dei migliori di sempre nella categoria rally.

Chi è davvero appassionato di questo tipo di auto, insomma, non può non conoscere ed ammirare questi tre modelli che saranno ricordati per sempre.

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2 Comments

  • belot
    Posted 15 Aprile 2019 15:48 0Likes

    Il modello in questione ha partecipato al campionato del mondo di rally tra il 1987 e il 1993

  • Silvano Ollivier
    Posted 8 Settembre 2019 20:33 0Likes

    Ho trovato in solaio due paia di fari antinebbia che negli anni 70/80 venivano montati sulle auto da rally. Chi li vuole ?

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