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Esclusiva con Kim Daldini neo vincitore del Trofeo Renault R3 Nazionale

Bella intervista tra passato, presente e futuro col pilota svizzero fresco vincitore del Trofeo

Continuano le nostre interviste esclusive dedicate ai protagonisti di questo 2019 rallystico nel nostro Paese. Oggi abbiamo incontrato lo svizzero Kim Daldini, fresco vincitore del Trofeo Renault R3 Nazionale.

Ne è nata una bella ed interessante chiacchierata tra passato, presente e futuro.

Allacciate le cinture, mettevi comodi e gustatevi questa bella esclusiva:

Ciao Kim e benvenuto su Rallyssimo. Prima di iniziare la nostra intervista ci racconti chi sei e come nasce la passione per i Rally?

Ciao a tutti! Mi chiamo Kim Daldini, ho 26 anni e vengo da Lugano. La passione per i motori me l’hanno trasmessa i miei genitori da piccolo, portandomi a vedere gare di rally e slalom. A 6 anni ho iniziato a correre in Kart e più avanti sono riuscito a conquistare dei bei risultati anche a livello internazionale. Ma la mia vera passione erano i rally e quindi appena compiuti i 18 anni mi sono lanciato in questo mondo…

Torniamo indietro nel tempo, al 2011 e al Ronde del Ticino. Cosa ti viene in mente di questa gara?

La mia prima gara appunto, e in più quella di casa. Puoi capire che mix di emozioni tutte insieme! È stato tutto bello, un po’ meno l’esito finale contro uno scalino di un marciapiede, ma quella gara mi ha portato solo una conferma: la strada che ho intrapreso nei rally era quella giusta, volevo assolutamente correre! Il problema dell’inizio è sempre un po’ lo stesso per tutti; sei giovane e la foga magari ti fa fare cose un po’ troppo spinte, ma questa diventerà esperienza che ti aiuterà a mantenere i piedi per terra per il futuro.

Il tuo percorso di crescita è griffato Renault prima con la R1 e poi con la R2 della casa transalpina, tante vittorie di classe e risultati importanti culminati con il titolo Junior Svizzera nel 2013. Quanto è importante per un giovane muovere i primi passi con vetture cosiddette “piccole”?

Le macchine piccole sono una vera scuola per i giovani piloti. Al di la della velocità, queste macchine sono molto derivate dalla serie e quindi se vuoi cercare di andare più forte devi metterci tanto del tuo ed è li la vera scuola. Avendo pochi cavalli, hai quindi anche un pochissimo margine d’errore, nel senso che se ad esempio sbagli una marcia o interpreti male una curva, ti tiri dietro lo sbaglio per parecchi metri. Io ho avuto la fortuna di aver avuto qualcuno che mi ha obbligato a rimanerci parecchio sulla R1 ed ora posso solo ringraziare, perché é solo facendo la gavetta che poi ci si può lanciare più in alto. Con la R2 invece le cose cambiano… Iniziamo ad avere maggiore potenza, dei freni ragionevoli e soprattutto un assetto che ti permette di più, insomma una vera macchina da rally. La Twingo R2 la porto nel cuore; anche se molto ballerina, sono riuscito a portare a casa belle soddisfazioni con questa macchina.

Andiamo avanti nel tempo…. rally di Castiglione Torinese, Daniele Rocca alle note, Clio R3T… e prima vittoria in carriera. Che weekend è stato per te?

Dopo una bella stagione, ma anche un po’ sofferta nell’IRC alla scoperta della nuova Clio R3T, abbiamo deciso di essere al via del “prestigioso” trofeo delle merende. Naturalmente l’obiettivo era solo quello di divertirci tra tanti amici-avversari, ma da subito avevamo capito che c’era anche un bel passo per cercare quell’exploit che ancora mancava. Dopo qualche ora, un po’ increduli e con le lacrime agli occhi eravamo sul podio a festeggiare la vittoria assoluta, emozioni indescrivibili per me, Daniele e tutta la squadra!

Il 2018 e il 2019 ti hanno visto continuare con la Clio R3T, vettura difficile rispetto alla R3C, ma che ti ha dato molte soddisfazioni come ad esempio il titolo R3 nazionale questa stagione contro i migliori trofeisti Italiani. Ci racconti la stagione e il feeling con questa vettura?

All’inizio non è stato per niente facile. Passavo dalle R2 aspirate alla clio R3 turbo. Ho dovuto adeguarmi a diverse cose, ma ho faticato a trovare il giusto passo. In più ci devo mettere tutte le persone che non credevano al progetto Clio R3T e che cercavano di farmi cambiare strada, ma grazie ad un grande lavoro con il team GIMA Autosport, siamo riusciti ad intraprendere la giusta via, senza mai mollare. Il 2018 è stata un’annata un po’ sfortunata, ma il passo gara era soddisfacente. Quest’anno invece è filato tutto liscio come l’olio. Sono contento del fatto che alla finale a Como c’era un bel livello in classe R3 e per il trofeo Renault, con piloti molto conosciuti e con più esperienza di noi. Abbiamo conquistato un bel trofeo con una macchina diversa, questo significa che con la voglia di vincere, la tenacia e una squadra che sta con te, gli obiettivi si possono raggiungere e superare.

Al Rally Vigneti Monferini hai portato al debutto tua sorella Gea. Quanto è stato emozionante e allo stesso tempo difficile correre con lei?

6) Mia sorella Gea è sempre stata molto appassionata. Il suo sogno era quello di iniziare a correre, facendo la copilota e sono molto orgoglioso di essere stato io a farglielo esaudire. È stata per me una gara diversa: correndo sempre con Daniele nascono degli automatismi; con Gea ho dovuto fare la parte del pilota e del fratello insieme. Tutto molto emozionante e ancor più pensando che la fuori tra il pubblico c’erano anche mamma e papà con le lacrime di felicità agli’occhi. Mia sorella ha una grande passione, ogni week-end è presente in qualche gara a fotografare. Quest’anno ha fatto qualche gara con più piloti e sono molto contento per lei per queste occasioni. Le auguro un futuro ricco di soddisfazioni e sicuramente in qualche occasione ci rivedrete insieme su una macchina da Rally.

Da 4 stagioni corri con il team La Superba, come è nata questa collaborazione con il team ligure?

Questa collaborazione è nata quasi per caso nel 2016 al Rally della Lanterna, dove nel team in cui correvo c’era anche il presidente Paolo Benvenuti. Da li è nata un’ amicizia che ci ha portati ad un bel legame. Paolo è un amico con una grande passione per questo sport. La Superba oltre che ad essere un team è un grande gruppo di amici appassionati, ed è questa la sua vera forza.

Il 2019 volge al termine ti vedremo ancora al volante? È per il 2020 cosa hai in mente?

Il 2019, salvo qualche sorpresa dell’ultimo minuto, dovrebbe essere terminato. Per il 2020 attendiamo che escano i calendari con i relativi trofei. Cercheremo in base al nostro budget di essere presenti in un campionato completo, anche se per me sarà un po’ più complicato in quanto ho iniziato una nuova scuola professionale di specializzazione e il tempo a disposizione per le gare sarà ridotto, ma nonostante questo ci inventeremo qualcosa.

Ti piacerebbe provare la terra?

Ho avuto la fortuna di assaporarla nel 2016 quando eravamo ai nastri di partenza del Volant Peugeot in Francia con una 208 R2. Avevo svolto una sessione importante di test prima della gara e mi era piaciuto molto; bisogna starci sopra un po’ per capire e cercare di alzare il livello. Purtroppo quella stagione per me finì un po’ presto, causa budget e non ho potuto prendere parte ad altre gare.

Ringraziamenti?

Ringrazio in primis il team GIMA Autosport, in particolare all’amico Diego Parodi, che mi sta aiutando molto e mi da la possibilità di fare belle gare senza mai avere nessun tipo di problema tecnico. I miei amici Piero e Andrea che mi seguono in ogni gara da sempre, la scuderia La Superba di Paolo Benvenuti, la mia famiglia, mia sorella e gli amici che presenziano in ogni gara. Grazie anche al mio copilota Daniele per il lavoro serio e per il grande rapporto di amicizia che si è creato tra di noi.

Ed infine grazie a te Matteo per questa intervista! Fa molto piacere poter raccontare le proprie emozioni!

Grazie a te Kim per il tempo dedicatoci e in bocca al lupo per i tuoi prossimi progetti rallystici futuri. A presto!

 

 

Photo Gea Daldini

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