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A tu per tu con Riccardo Pederzani, giovane protagonista del CIR Junior 2020

Il pilota lombardo, classe '98, ha dimostrato di avere un buon potenziale ben figurando anche a bordo di vetture a quattro ruote motrici

Continuano le nostre interviste con i piloti che in questo difficile 2020 si sono distinti nei vari campionati italiani. Questa volta è il turno di Riccardo Pederzani, classe ’98, reduce dalla sua prima stagione nel Campionato Italiano Rally Junior. Una stagione molto importante dove ha sicuramene arricchito il suo bagaglio d’esperienza, confrontandosi con rivali di altissimo spessore. Oltre ad aver corso con la Ford Fiesta Rally4 nel Campionato Italiano, il giovane varesotto ha avuto modo di prendere parte a diverse gare al volante di vetture a quattro ruote motrici, come la Peugeot 207 S2000 e la Skoda Fabia R5, dimostrando di avere un bel potenziale.

 

Ma andiamo ora a sentire che cosa ci ha raccontato.

 

Ciao Riccardo ! Partiamo dall’ACI Rally Monza, ultimo appuntamento del Mondiale Rally, ma anche del CIR Junior. L’evento monzese ti ha visto chiudere in seconda posizione alle spalle di Andrea Mazzocchi. Cosa ci puoi dire della tua gara?

Noi abbiamo fatto più che altro fatto la tappa in pista e nei tratti che si addentravano nel sottobosco dove l’asfalto lasciava spazio alla terra il fondo era veramente rovinato dal passaggio delle vetture a quattro ruote motrici, e per noi con una vettura a due ruote motrici con l’assetto d’asfalto era veramente improponibile passare nelle rotaie perché si spanciava moltissimo. In poche parole quando si affrontava il tratto in sterrato l’obiettivo era quello di portarla fuori e preservare il mezzo ed è stata una gara in cui bisognava tanto usare la testa ed evitare di sbagliare.

 

Come sappiamo i protagonisti del CIR Junior hanno preso parte solamente alle due tappe di giovedì e venerdì. Nonostante tu non abbia potuto disputare le ultime due tappe conclusive, se dovessi dare un giudizio sulla gara monzese che cosa ci dici?

La gara è stata organizzata molto bene e devo dire che hanno fatto un lavoro fantastico, e le prove erano divertenti. Diciamo che non aveva niente a che vedere con il classico Monza Rally Show e dobbiamo dire in due mesi sono riusciti a mettere in piedi un evento eccezionale. Poi avere i piloti e le Case Ufficiali del Mondiale si respirava sicuramente un’aria diversa. Ad essere onesto mi aspettava una gara molto simile alle precedenti edizioni ed invece era delle vere e proprie prove speciali, per altro molto impegnative, e che hanno portato a fare diversi errori anche ai piloti del giro iridato.

 

Con il secondo posto ottenuto a Monza hai chiuso in seconda posizione il CIR Junior 2020. Se dovessi tracciare un bilancio come reputi sia andata la tua stagione al volante della Fiesta Rally4?

Diciamo che non sono soddisfatto a pieno perché mi ero prefissato l’obiettivo di fare più km ed esperienza possibile. Su asfalto l’ho fatta su terra no. Alla prima gara si è rotto un semiasse dopo 270 m e avendo cinque prove senza assistenza, e la gara solo su un giorno, questo mi ha penalizzato parecchio. Ad esempio non ho potuto ripartire il giorno dopo con la formula del super rally, cosa che fino all’anno scorso si poteva fare. Infine al Tuscan ho commesso io un errore, andando lungo in una curva molto lenta e non sono più riuscito ad uscire. Come detto non sono contento però ci sono anche i lati positivi. Su asfalto sono migliorato molto e l’ho riscontrato in maniera particolare al Rally di Como, corso con la Skoda Fabia R5, e avendo i riferimenti dell’anno prima ho visto i miglioramenti.

 

A proposito di Ford Fiesta. In molti stanno dicendo di un gran bene della nuova Peugeot 208 Rally4; te che hai avuto modo di guidare la Rally4 di Casa Ford che cosa ci puoi dire di questa vettura?

La Fiesta è un auto divertente e formativa a livello di guida perché bisogna imparare a guidarla facendola scorrere molto e agendo in maniera pulita sul volante. Con 210 cv non ha tantissima potenza e quindi per sfruttarla appieno bisogna guidare nella maniera più pulita possibile. L’unica pecca che devo fare sulla macchina e che è un po’ fragile, anche rapportata alla vecchia 208 R2. Una fragilità soprattutto a livello meccanico perché sono di derivazione stradale e solo alcuni componenti sono stati realizzati apposta per le competizioni e questo va ad intaccare in maniera significativa l’affidabilità.

 

Dando uno sguardo alla tua giovane carriera da pilota hai già avuto modo di assaggiare le potenzialità di vetture a quattro ruote motrici, tra cui la 207 S2000 e le R5 come la 208 T16, la Hyundai I20 e la Skoda Fabia. Parlando di queste ultime tre qual è quella che ti ha impressionato di più e quelli sono le principali differenze che hai potuto riscontrare?

Diciamo che le ho usate in periodi in cui le R5 non erano molto differenti l’una dall’altra perché negli anni in cui ho avuto modo di usarle erano meno evolute rispetto all’ultima che ho usato. Quindi la differenza principale è questa, però quella che mi ha impressionato di più è la Skoda Fabia Evo. Devo dire che sono rimasto impressionato dal gran lavoro che è stato fatto, soprattutto al motore e ai freni, perché nuovo motore va molto più forte ai bassi regimi rispetto al modello precedente.

Mi è piaciuta molto anche la I20, ma quella l’ho usata solo in pista e purtroppo non ho dei riferimenti per dire come si sarebbe potuto comportare in una vera e propria prova speciale. Per quanto riguarda la S2000 secondo me si tratta del compromesso più bello tra qualità/prezzo. Anche se è una macchina con i suoi anni è ancora divertente e ci si riesce a togliersi ancora delle belle soddisfazioni.

Ad esempio in alcune gare, come può essere l’Elba, sono stato davanti a qualche R5. Posso affermare che la 207 S2000 è stata una delle macchine più diverti che ho usato. Ovviamente le R5 adesso sono troppo evolute per andare ad insidiarle, però nel passaggio da un due ruote motrici ad un R5 secondo me la S2000 ti permette di imparare moltissimo perché non è semplicissima da usare, avendo poca coppia essendo aspirata, quindi insegna a guidare una quattro ruote motrici in maniera più performante.

Infatti il passaggio dalle S2000 alle R5 diciamo che è abbastanza semplice perché lo stile di guida è più o meno lo stesso l’unica cosa e che il motore va molto di più. Rispetto ad un due ruote motrici cambia molto l’approccio alla curva e nello stretto, in poche parole è richiesta una guida completamente diversa. Devo ammettere che ho fatto un po’ di fatica a riadattarmi nel scendere da un due ruote motrice e salire su una quattro ruote motrici; cosa non semplicissima avendo fatto quest’anno un po’ di gare con una e un po’ di gara con l’altra.

Riccardo Pederzani in azione sulle splendide speciali del Rally ACI Como al volante della Skoda Fabia Rally2 Evo.

 

Agli inizi della tua carriera hai avuto al fianco per diverse gare un navigatore esperto come Roberto Mometti. Quanto è stato importante nel tuo processo di crescita avere al proprio fianco un “naviga” del calibro di Roberto?

All’inizio è stato molto importante perché mi ha aiutato a capire parecchie cose che da solo ci avrei impiegato diverso tempo. Poi sicuramente ancora adesso avere a fianco un navigatore come Roberto è molto importante e infatti avrei dovuto correre con lui il Rally di Sanremo, poi a causa di alcuni suoi impegni uniti al fatto che poi la gara è stata annullata per il maltempo non se n’è fatto nulla. Comunque la sua esperienza è davvero fondamentale quando si è in macchina.

Ad esempio all’inizio, oltre all’approccio alla gara, mi ha aiutato a mantenere la calma e anche quando si fa un errore non farsi prendere dall’agitazione e uscire subito dai problemi. Poi abbiamo un ottimo rapporto di amicizia perché mi conosce da quando ero bambino.

 

Ovviamente al tuo fianco nel corso degli ultimi anni si sono alternati diversi navigatori e quest’anno oltre a Edoardo Brovelli hai corso in diverse gare con Sofia D’Ambrosio, e in occasione del Rally di Monza con Giulia Paganoni. Due navigatrici dall’avvenire sicuramente luminoso. Che cosa ci puoi dire di loro?

Con Edoardo corro ormai da tre anni e oltre ad essere un amico è il nipote di Roberto (Mometti) quindi ho corso anche molto con lui in alternativa a quest’ultimo, ma devo dire che è molto bravo nel leggere le note. Ho corso con Sofia D’Ambrosio perché anche lei è molto brava e mi sono trovato bene, oltre ad avere molta grinta nel leggere le note, e sotto il punto di vista della guida aiuta molto a migliorarsi. Con Giulia (Paganoni) ho fatto il Rally di Monza ed è stata molto brava anche lei, quindi posso dire che sono caratterialmente sono molto diverse, ma sicuramente molto brave entrambi.

 

Il sogno nel cassetto?

Mi piacerebbe fare un campionato con una R5 nel quale posso dire di più la mia rispetto ad un ruote motrici. Diciamo che fare magari un CIR o un CIWRC non mi dispiacerebbe per niente. Ovviamente è difficile perché ho poco budget. Posso dire che la Federazione negli ultimi anni ha cercato di darci una mano e per fare un esempio nel CIR Junior il primo classificato ha portato a casa il premio da 100.000 euro e questa è stata un’idea Piero Rogano, il quale ringrazio perché in qualche modo cerca sempre di aiutarci.

Poi devo dire che negli ultimi due anni mi ha aiutato molto anche Munaretto, e volevo ringraziarlo perché mi ha dato un grossissimo supporto, nonostante quest’anno non corressi con lui mi ha dato una mano per correre nello Junior, senza dimenticare lo scorso anno dove mi ha aiutato per disputare la Coppa Italia con la 207 S2000.

 

In conclusione. Cosa ci dobbiamo attendere dal 2021 di Riccardo Pederzani?

Per il 2021 l’opzione principale è quella di rifare il CIR Junior visto che ho vinto il premio di 20.000 euro a Como e che sarebbe metà del budget che servirebbe per disputare lo Junior del prossimo anno. Inoltre se riuscì a trovare degli sponsor mi piacerebbe fare un campionato con una macchina di categoria superiore.

 

Grazie Riccardo per la bella chiacchierata. È stato un piacere !

Grazie a voi !

 

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