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Markko Martin, il campione estone rimasto incompiuto che ha ispirato una nazione intera

Amatissimo dal pubblico per i suoi passaggi spettacolari e la tanta umiltà

Siamo entrati ufficialmente nella settimana del Rally d’Estonia, settimo round del Word Rally Championship 2021.

La gara nordica si presenta con un fondo e particolarità del percorso simili a quelli della Finlandia, non troppo distante in linea d’aria, e come spartiacquea per la stagione dei team ufficiali. Un paese quello estone che nella sua storia rallystica ha visto il trionfo nel 2019 di Ott Tanak con la Toyota Yaris e la formazione di ottimi piloti che però non sono riusciti a compiere il salto di qualità definitivo.

Ma quando si parla di nazionalità estone nei rally, i più nostalgici non possono non ricordare le gesta di Markko Martin. Nativo di Tartu, si proprio dove si svolge il Rally Estonia, e classe 1975, Martin vanta numerosi gettoni nel WRC e ben cinque vittorie assolute ottenute tutte con la Ford Focus di M-Sport.

Dopo il suo esordio del 1997 e un apprendistato con una Toyota Corolla Wrc privata, ottiene finalmente la prima vera chance nel 2001 grazie alla chiamata di Subaru. Disputerà in quella stagione metà campionato senza però lanciare altisonanti segnali. Migliore sarà l’anno successivo, dove ottiene la terza guida in M-Sport. Malcolm Wilson fiuta in lui un talento cristallinio e decide di metterlo sotto contratto, lui ripaga la fiducia concessagli con ottime prestazioni e ben venti punti all’attivo nella graduatoria finale (senza nemmeno sfigurare al cospetto dei compagni di squadra Sainz e Mcrae). Il 2003 sancisce dunque la sua definitiva consacrazione: agguanta la prima vittoria iridata all’Acropolis Rally e ha l’onore di interrompere il dominio assoluto scandinavo al Neste Rally in Finlandia. La stagione viene conclusa al quinto posto con 49 punti e tanta soddisfazione, oltre che esperienza in più da sfruttare nelle uscite future. Il 2004 è la sua stagione più prolifica: centra un ottimo secondo posto a Montecarlo dietro a Sébastien Loeb e vince la prima edizione del Corona Rally del Messico. Seguono un terzo gradino del podio in Nuova Zelanda e una bella piazza d’onore a Cipro. I successivi tre ritiri consecutivi lo taglieranno fuori dalla lotta per il mondiale, ma a fine stagione si consolerà con le due splendide vittorie consecutive al Tour de Corse e in Catalunya a dimostrazione di come sia stato un pilota veloce su tutti i fondi (proprio come sarà poi Ott). La classifica finale lo vede relegarsi al terzo posto finale con 79 punti: pilota ormai maturo e pronto per il definitivo ultimo passo che potrebbe consegnargli lo scettro iridato. Nel periodo natalizio giravano però voci che ventilavano il ritiro di Ford M-Sport a causa della crisi economica nel settore automobilistico. Così Martin, preoccupato di rimanere senza un volante ufficiale, passa nel 2005 alla Peugeot, che propone per il secondo anno la Peugeot 307 WRC.

Nonostante il buon inizio e la bella intesa con il compagno Gronholm, la stagione si chiude in tragedia. In Galles, lungo la SS15 Magram Park, la sua auto si schianta violentemente contro un albero. Malgrado l’estone esca illeso il suo co-pilota, Michael “Beef” Park, perde la vita sul colpo. Un episodio drammatico e impossibile da cancellare, tanto da obbligarlo a ritirarsi dal campionato del mondo in maniera definitiva (qui trovate il nostro articolo).

Proprio nel pieno della sua maturità Markko Martin abbandona il suo sogno di laurearsi campione del mondo, tanto è grosso il rimorso per la perdita del suo caro amico, ma proprio per questo suo grandissimo gesto di umiltà e umanità il popolo dei rally non ha mai perso l’occasione di trasmettergli tutto il suo calore e gratitudine per una pagina comunque importante del WRC.

L’Estonia è una terra che respira rally al pari della vicina Finlandia e lo stesso Markko Martin racconta che anche durante la dominazione sovietica (durata fino al 1991), gli sport automobilistici erano molto popolari in Estonia (con tutti i limiti del caso). Markko però è stato il primo estone a vincere una gara nel WRC, incendiando la passione dei suoi connazionali e aprendo la strada a quello che sarebbe poi diventato il primo campione del mondo, Ott Tanak, di cui Markko è anche mentore.

 

PhotoCredit: Crash.net

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