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Intervista ad Alberto Battistolli: “L’ERC esperienza meravigliosa. Il futuro? Ancora da definire!”

Abbiamo sentito il giovane driver impegnato nel Campionato Europeo, che ci ha raccontato le sue sensazioni della stagione

Giovane promettente e noto figlio d’arte del forte driver vicentino “Lucky”, Alberto Battistolli rappresenta i colori di Aci Team Italia, in Italia ma anche all’estero.

Come è ben noto quest’anno Alberto si è messo in gioco in un campionato con prove e concorrenti di tutto rispetto, ossia nel Campionato Europeo, per acquisire maggiore esperienza e maggior feeling con le vetture R5.

Coadiuvato dall’esperto Simone Scattolin con il quale ha oramai consolidato l’abitacolo ha concluso il campionato lo scorso weekend al Rally di Ungheria al 33esimo posto.

L’abbiamo sentito in un intervista per parlarci della stagione e degli impegni futuri:

Ciao Alberto e bentornato su Rallyssimo.it. La prima domanda è com’è andata la stagione nell’erc?

Ciao Ragazzi. La mia stagione nell’ERC è ormai terminata, come primo anno solcare le strade estere è stata per me una bellissima opportunità per tanti differenti motivi.
Non mi sento di potermi dare un giudizio in tutta sincerità, so che molte cose avrei potuto affrontarle meglio ma non cercavamo sicuramente per questa stagione un risultato, però sono comunque felice di aver potuto vivere questa meravigliosa esperienza e vedere un mondo rallistico a volte molto diverso da quello italiano.

Quanto ti senti cresciuto dopo questa esperienza?

Molto senza dubbio, non solo comunque a livello di confidenza con la vettura ma anche come metodo di lavoro e di approccio alla gara, dalla revisione delle note tramite video alla stessa scrittura dove avendo la fortuna di avere un professionista come Simone al mio fianco, ho una sicurezza in più ed un validissimo aiuto!
Tante strade nuove e condizioni a me sconosciute sono stati gli highlights della stagione che mi hanno fatto rendere conscio dei miei più grandi punti deboli su cui avrò molto da lavorare nel futuro…

Quanto conta avere al fianco un tutor del calibro di Giandomenico Basso?

Giandomenico è una sicurezza, lui e Simone sono degli angeli custodi e consentono di affrontare gare difficili con estrema tranquillità, che molte volte io stesso fatico ad avere.
Sicuramente gran parte della mia crescita a livello di guida è stata data dai preziosi consigli di Giandomenico, ed aver l’opportunità di averlo in macchina con me è certe volte fondamentale per poter capire l’abisso che ancora ci separa.

Qual è la gara più difficile per te e qual è quella dove ti senti di dare il massimo?

La gara più difficile è stata sicuramente il Rally Barum in Repubblica Ceca. Purtroppo la mia guida e la mia testa a quanto pare non sono molto simpatizzanti al mondo asfaltato e ancor di più sulla condizione fangosa e bagnata in Cechia. Un mix di queste condizioni e la mia inesperienza mi ha portato ad una gara molto difficile dove i distacchi erano spesso scoraggianti, che però mi ha fatto realizzare la mia poca precisione nella guida ed un pizzico di mancanza di fiducia in quello che sto facendo.
Il massimo non è mai stato un obbiettivo quest’anno, o meglio si forse nello studio, ma nelle corse volevo accumulare esperienza e così è stato, mi rendo conto che comunque ho commesso molte sbavature ed errori stupidi, ma è un lato di me che sicuramente andrà modificato nel futuro.

Raccontaci il tuo feeling con Simone scattolin. All’interno dell abitacolo, visti gli onboard, sembrate avere un’ottima sintonia

Simone ed io oggi penso siamo buoni amici e soprattutto sinceri, e comunque passando molto più tempo con lui che con la mia famiglia era inevitabile si creasse una bella sintonia che porta sempre un bel clima sia in gara che non.
Poi in p.s. è un’altra storia, Simone è prima di tutto un professionista e lo dimostra ogni volta che impugna un quaderno… volete un aneddoto che mi ha lasciato senza parole?
Simone mi conosce talmente bene che in Ungheria prima della SS9 Fony /1 – 10.85 km mi guarda e mi dice: “Ora scrivo il tempo che farai in ps”, io naturalmente l’ho guardato ridendo mentre con la sua penna rossa scriveva su una pagina vuota… beh a fine p.s. mi ha detto “secondo te di quanto ho sbagliato?”, ho abbassato lo sguardo e nel suo quaderno c’era scritto 5.27.0. Il cronometro? 5.26.6… Simone a volte mi fa paura…

La stagione sta volgendo al termine, hai già qualche idea sul futuro?

Il futuro è ancora un punto da definire. Sicuramente mi piacerebbe ripetere questa esperienza in modo da poter mettere in pratica i numerosi insegnamenti di quest’anno, ma ci sono molte cose che dovrò vedere prima e la principale è lo studio dato che vorrei finalmente laurearmi nella specialistica concludendo così il mio percorso universitario.

Grazie mille della disponibilità e del tempo dedicatoci Alberto e alla prossima..

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