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ADAC Rally Deutschland 2011 – Sebastien Loeb e quel compagno scomodo

Fu il Cannibale a cacciarlo oppure Ogier ad andarsene dal team Citroen?

Quando si parla del dualismo Loeb – Ogier ci si sofferma spesso a confrontarne gesta, successi e record, senza mai arrivare ad una soluzione all’annosa questione su chi sia realmente il più forte dei due. Epoche simili, consecutive, ma non del tutto parallele, e team diversi, lasciano sempre spazio ad interpretazioni singole. Eppure c’è stata una stagione in cui si poteva riuscire a capirci qualcosa in più ma all‘ADAC Rally Deutschland tutto prese una piega diversa.

Ma andiamo con ordine.

Siamo nel pieno dell’era Loeb – Citroen, un binomio invincibile che aveva già raccolto sette titoli mondiali con la XSara WRC prima e la C4 WRC poi. La DS3 WRC è pronta a diventare la nuova arma del Citroën Total WRT ma, all’orizzonte qualcosa stava per cambiare.

Durante la stagione 2010 Citroen aveva rinforzato l’impegno sul giovane equipaggio Sebastien Ogier – Julien Ingrassia che tanto aveva fatto bene sulla C2 S1600 e che tanto veniva spinto da FFSA come la next big thing del movimento francese. Esordio sulla C4 WRC al Wales Rally GB 2008 e biennale da semiufficiale con Citroën Junior Team per le due stagioni successive. Primo podio all’Acropolis Rally of Greece nel 2009 ed ecco che nel 2010 la bomba esplode: Ogier vince in Portogallo e replica in Giappone, spalancandosi di prepotenza le porte del team ufficiale.

Citroën Total WRT: team mostruoso ed avvio di stagione da urlo

Il mondiale a quel tempo è cosa tra due marche: Citroen e Ford. Sì, c’è anche Mini ma è un progetto che fin da subito mostra qualche limite e non gode di quella spinta che servirebbe per dare fastidio agli altri. In Svezia vince Mikko Hirvonen con la Fiesta RS WRC del team Abu Dhabi WRT, mentre in Messico è Loeb a sovrastare gli avversari dopo aver fatto fatica sulla neve della prima gara. Poi succede qualcosa: il giovane Ogier acquista sicurezza nei suoi mezzi e decide di alzare la voce. Vince in Portogallo ed in Giordania, va a podio in Argentina e Finlandia e vince anche l’Acropolis (perdendo volutamente tempo per far pulire la strada a Loeb il secondo giorno). Si arriva in Germania con Loeb che ha vinto quattro gare ed Ogier tre. Citroen sta letteralmente dominando il titolo costruttori ma, tra i suoi piloti aumentano le scintille ed arrivare al punto di rottura è solo questione di tempo.

ADAC Rallye Deutschland: l’ordine di scuderia ed il rifiuto di Ogier

A fine prima giornata, dopo la SS6 Moselland 2, Loeb conduce di 7,4 secondi su Ogier e dietro il vuoto. Latvala ha accusato problemi alla sua Fiesta, proseguendo a tre cilindri per gran parte della tappa ed Hirvonen ha accumulato oltre un minuto di ritardo dopo una sbavatura sulla SS4 Ruwertal – Fell 2.

Olivier Quesnel, boss del team Citroen, è perentorio: niente battaglia interna, si pensa al costruttori quindi le posizioni sono congelate. Loeb accetta e sottolinea che è normale che il costruttore pensi alla classifica e a garantirsi la doppietta. Ogier non ci sta e dichiara alla tv francese TF1, riferendosi a Loeb:

Andrà a piangere, dirà che abbiamo bisogno di istruzioni perché altrimenti sarà infastidito dal suo piccolo compagno di squadra. Ho l’occasione di misurarmi con lui che è il più forte. Vorrei ce la giocassimo e vediamo chi vince in una gara regolare.

Ed attacca Ogier. Spinge ed accende la bagarre con il compagno e le Ford che rientrano e si inseriscono. SS14 Arena Panzerplatte 2 da 34.18 km il crocevia. Loeb è vittima di una foratura, perde un minuto e quindici secondi e lascia la vetta al giovane compagno che non la mollerà più fino al palco finale. Il cannibale finirà secondo a 39 secondi.

Il dopo gara è esplosivo

Ogier ed Ingrassia festeggiano ma, i volti in casa Citroen sono tirati nonostante la doppietta. Gli animi sono molto accesi, a nessuno è andato giù l’atto di ribellione dell’ultimo arrivato e dal giorno seguente iniziano le dichiarazioni al vetriolo. Anche i festeggiamenti (a fine video) ci sono ma, sono abbastanza freddi per essere un team che ha portato nuovamente alla vittoria la sua giovane promessa.

Quesnel è il primo a parlare e cerca di difendere la propria idea nel nome dell’azienda:

Se dovessi rifarlo, lo rifarei perché, senza ordini di scuderia, la vittoria forse ci sarebbe sfuggita (…) Il mio ruolo non è quello di favorire un pilota rispetto all’altro, ma quello di difendere l’immagine di Citroën.

Daniel Elena accende la miccia, riferendosi alla famose grigliare di squadra organizzate con tutto il team:

E’ tutto finito. Nessun problema a invitare Julien Ingrassia ma, non Ogier! Non ci parliamo più (…) Ci ha chiamato piangoloni! Ma i nostri sette titoli non li dobbiamo a nessuno!

Gli fa eco Loeb tramite le righe di un giornale alsaziano:

Non sta a me decidere. Ma glielo avevo già detto prima che venisse in Citroën di guardare altrove. Sarebbe tutto più facile…

Ed Ogier risponde per le rime, facendo capire che la decisione non era poi così lontana dall’essere presa:

Le porte delle altre squadre sono spalancate, devo chiarire la mia situazione alla Citroën e finire la stagione.

Le strade si separano e nasce una nuova storia

E così le strade si dividono. Ogier si toglierà la soddisfazione di vincere ancora una gara con la DS3 in Alsazia, proprio a casa di Loeb. Seb sarà nuovamente campione del mondo a fine stagione ed inizierà a pensare di prendere altre strade rispetto al WRC. Resterà a tempo pieno nel 2012, proprio mentre Ogier corre con la Skoda S2000 in attesa che Volkswagen termini lo sviluppo della Polo WRC che sancirà il grande ritorno nei rally per la casa tedesca.

E mentre tutti pregustano un 2013 da urlo, con la grande sfida Loeb – Ogier finalmente con due team diversi, l’alsaziano decide di chiamarsi fuori e di iniziare un programma parziale che lo vedrà progressivamente ridurre il proprio impegno nel WRC proprio mentre esplode la bomba Ogier che lo porterà ad otto titoli mondiali. Ogier ci riproverà a riprendere la strada lasciata con Citroen nel 2019 e finirà un’altra volta tra i veleni.

Tra Loeb ed Ogier ci saranno nuovi incroci, sporadici, ed un clima decisamente più disteso, senza che nessuno possa mai veramente riuscire a rispondere con certezza alla domanda su chi sia il più grande dei due.

 

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