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Secondo Fowler sono i team ad aver creato il problema di calore all’interno delle Rally1

Secondo il direttore tecnico di Toyota è il modo in cui è stata progettata la macchina a causare l’aumento di temperatura all’interno dell’abitacolo.

Siamo ormai arrivati all’inizio dell’estate e le temperature iniziano a salire vertiginosamente provocando non pochi problemi.
I primi a patire l’arrivo dell’estate sono i piloti dove abbigliamento ignifugo e abitacoli particolarmente roventi vanno ad amplificare il problema del caldo.
La situazione va a peggiorare per i piloti che conducono le vetture Rally1 dove la situazione rischia di diventare veramente problematica e che già ampiamente segnalata alla FIA da parte di piloti e team manager.

Secondo Tom Fowler, direttore tecnico di Toyota il problema derivante dall’eccessivo calore all’interno degli abitacoli sono conseguenze che dipendono direttamente dalla progettazione dei team sulle proprie vetture.
Come già ampiamente affermato, il problema è arrecato dalla posizione dello scarico, posto al di sotto del navigatore.
Questo problema era già stato notato durante i primi test prima dell’inizio della stagione, ma ampiamente riscontrato nell’ultimo mese, in particolare durante il Rally di Portogallo, evento nel quale si è assistito ad un principio di scioglimento del vestiario di Paul Nagle, navigatore di Craig Breen.

Per evitare altri spiacevoli inconvenienti nelle due settimane che hanno separato l’appuntamento in Portogallo e quello in terra sarda, i team si sono subito adoperati nel cercare possibili soluzioni per cercare di ridurre il più possibile il calore, come ventole aggiuntive o materiali come oro e argento a coprire la parte superiore della macchina per cercare di riflettere il più possibile il calore.
Unica soluzione a non essere stata accettata, per evitare riduzioni nelle prestazioni delle vetture, da parte degli esponenti della FIA è stata l’idea, proposta da Jari-Matti Latvala, di utilizzare un sistema molto semplice di aria condizionata.

I team si sono quindi domandati quale potesse essere la soluzione a tutti questi problemi

Il direttore tecnico di Toyota, raggiunto ai microfoni di DirtFish si è così espresso:

 

La mia risposta è la stessa che ho dato alla FIA e che ho personalmente detto ai piloti.
Se siamo arrivati in questa situazione, in cui le macchine sono troppo calde, portando quindi disagio all’equipaggio dipende solamente dalle decisioni che abbiamo preso.
Penso che per me sia più semplice da dire perché non credo che noi di Toyota abbiamo un problema di calore così terribile. Sono sicuro che fosse abbastanza caldo all’interno, ma certamente non pericoloso.
E’ difficile commentare i progetti degli altri team, ma noi abbiamo certamente tenuto conto che ci sarebbe stato questo tipo di problema.
Ne teniamo sempre conto da quando si era presentato sulla nostra vettura nel 2017.
Ogni volta che si ha una macchina, si sa che si potrebbe avere un scarico che può raggiungere anche i 1000°. Motivo per cui non si può mettere da qualche parte per poi scoprire che è effettivamente troppo caldo.

 

Noi sappiamo che è caldo quando lo mettiamo in una certa posizione, quindi è assolutamente giusto il non mettere l’aria condizionata all’interno della vettura.
Certamente accetto l’aria condizionata, ma sono abbastanza sicuro che se chiamassi ogni singolo pilota e gli chiedessi piena potenza o aria condizionata mi risponderebbe piena potenza e meno chili sulla vettura.
Penso quindi che la scelta di non adottarla non sia sbagliata. La scelta sbagliata e piuttosto ovvia, e che abbiamo anche sottostimato, è stato il design del supporto del tetto che abbiamo scelto per cercare di recuperare una parte delle prestazioni aerodinamiche che abbiamo perso con il cambio di regolamento.
Per la presa d’aria sul tetto, abbiamo usato una bocchetta più piccola, più bassa e stretta per cercare di coprire il meno possibile l’alettone posteriore.

 

Difficilmente il problema verrà arginato per il prossimo appuntamento che si disputerà tra le roventi e cocenti terre del Kenya.

Le squadre stanno però cercando, all’unisono, una possibile soluzione, nonostante esse siano a corto di idee.
L’aria condizionata potrebbe essere stato l’elemento che ha messo d’accordo più persone, ma come Tom Fowler ha sostenuto, non avrebbero mai sacrificato potenza e aggiunto peso se non espressamente indicato nel regolamento.
La FIA avrebbe quindi dovuto imporre l’installazione dell’aria condizionata all’interno delle vetture?

Penso che nessuno voglia ciò. Siamo nella stessa situazione di tanti altri campionati.
Se mettessimo una regolamentazione per la temperatura massima all’interno dell’abitacolo ci troveremmo nella situazione in cui ad un certo punto la FIA ti prende e ti dice che devi immediatamente fermare la macchina perché l’abitacolo è diventato troppo caldo.
Non è la situazione che la FIA vuole. Vogliamo gestirci autonomamente tutta la situazione.

 

Photocredit: Luca Barsali
Credit: DirtFish.com
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