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Rebecca Busi: “Voglio finire la Dakar 2023 e prendermi qualche rivincita”

Intervista con la giovane driver italiana che parteciperà alla gara con il side by side di HRT Technology

Dopo il battesimo alla Dakar 2022, Rebecca Busi ritorna tra le dune dell’Arabia Saudita. Si passa dalla categoria Classic, guidando una Range Rover 3.9 del 1992, alle moderne con il SSV numero 447, interamente costruito e preparato dall’italianissima HRT Tecnology. Equipaggio tutto al femminile, con le note che saranno dettate da Giulia Maroni.

Non ci siamo fatti perdere l’occasione di contattare Rebecca a qualche giorno dalla partenza dell’edizione 2023, per farci raccontare tutte le sue emozioni e l’avvicinamento a questa nuova splendida avventura nel raid più famoso al mondo.

Siamo a pochi giorni dalla partenza della Dakar 2023 ed è tanta la voglia di cominciare. Raccontaci tutto del tuo nuovo progetto: nuovo progetto, nuovo mezzo, tutto nuovo. Raccontaci un po’ tutto l’avvicinamento a questa tua nuova avventura nel raid più celebre al mondo.

L’anno scorso avevo fatto la Dakar con l’idea che sarebbe stata la mia prima volta prima di cambiare categoria. Volevo “tastare il terreno” di questo tipo di gare, i rally raid, avvicinandomi il più possibile a quello che poi sono andata a fare durante questa stagione 2022. Appena finita la gara mi sono messa all’opera per trovare la macchina nuova e tutto quello che mi serviva. La fortuna è stata di trovare il team HRT a Quarrata che avevano il mio stesso desiderio di buttarsi nei raid e cercavano un pilota per il loro nuovo mezzo costruito in Italia. Da un semplice scambio di conoscenze di mia mamma, abbiamo avuto modo di fare una bella chiacchierata e mettere giù il progetto.

Quindi possiamo parlare di approccio più “racing” e meno da avventura rispetto all’edizione 2022?

Non credo di essere pronta per poter ambire a fare risultato. Quando inizi da capo, senza contatti e senza alcun tipo di appoggio da parte di persone che stanno nel motorsport, è molto difficile trovare i fondi per stare molto in macchina. Se mi fossi basata solo sull’Italia sarebbe stato praticamente impossibile. Avrei voluto fare molte più gare, più allenamenti, trasferirmi in Marocco per un mese per abituarmi meglio alle condizioni ma, purtroppo, niente di tutto questo è stato possibile. Quindi posso dirti che se portiamo infondo la gara per noi sarà stato un grandissimo successo.

Comunque, dal punto di vista dell’esperienza, puoi sicuramente fare tesoro dell’edizione scorsa fatta nella Classic che ti aveva visto condurre un mezzo più datato e che quindi richiede un’attenzione diversa. La base tecnica e di esperienza quest’anno è diametralmente opposta.

Certo, da questo punto di vista so cosa troverò ma, non so come lo troverò. Sapendo la fatica e le difficoltà incontrate nel 2022, quest’anno mi sono preparato in modo diverso e molto più mirato. Sono due mezzi molto diversi, il side by side non lo avevo mai guidato.

Entriamo nell’aspetto legato all’organizzazione, di cui hai già accennato qualcosa. Ha suscitato molto scalpore sui media di casa nostra il supporto ricevuto da parte di Onlyfan. Un’altra dimostrazione di vedute abbastanza ottuse a mio avviso. Ho letto com’è nata l’idea e come si è sviluppata, grazie alla tua intraprendenza. Mi incuriosisce capire cosa pensate di fare e come pensate di raccontare una gara così speciale su un canale così tanto in voga ma, poco avvezzo all’argomento motorsport in generale.

Avevo visto che l’azienda iniziava a sponsorizzare nel motorsport e mi son detta che avrei dovuto provarci prima che a pensarci fosse qualcun altro. Gli ho scritto e mi hanno risposto. Cosa tutt’altro che scontata dopo le tante esperienze e i tentativi fatti con aziende italiane, molto più interessate agli influencer che ai piloti che cercano di emergere.

Per un paio di mesi abbiamo trattato e parlato, mi hanno dato completamente carta bianca sui contenuti. Il problema è che se fai questo lavoro a livello professionale non puoi permetterti di essere “borderline”, a maggior ragione se sei una donna e guidi le macchine. Sei sempre in quella linea di confine tra “lo fa non si sa bene perché o lo fa perché brava”. E io voglio stare quanto più possibile nella seconda ipotesi ed essere più professionale possibile. Altrimenti non avrei alcune collaborazioni importanti con marchi come Lamborghini.

É completamente una mia scelta quella di condividere certi tipo di contenuti attraverso Onlyfans e sono convinto che possa essere una scelta vincente, considerando anche come sono cambiati e stanno cambiando altri social molto in voga. Cercheremo di far vedere momenti meno usuali, il dietro le quinte della Dakar come contenuto esclusivo.

Ad esempio le foto della macchina sono state pubblicate prima lì mentre su Instagram, ad esempio, non c’era. Se sei appassionato trovi tutti i dettagli mentre altrove ci sarà solo una parte.

Il profilo è gratis, ho richiesto che lo fosse. Voglio che non ci siano ostacoli tra chi vuol seguire la Dakar o è curioso di conoscerne qualche aspetto più particolare ed esclusivo. Per noi è importante coinvolgere le persone.

Oltre a questo volevo passasse un messaggio chiarissimo, limpido, senza dare adito al dubbio del: “Chissà cosa ci pubblica lì dentro.” É tutto lì e chiunque può andare a vederlo.

Permettimi di uscire un attimo dal tema Dakar e parliamo dell’argomento che ci sta più a cuore da queste parti: i rally. Ho visto diversi tuoi video su macchine storiche ed iconiche. Il mondo dei rally? Ti piace? Ti attira? Dobbiamo aspettarci qualcosa?

No (ndr. ride). Non mi piace come tipo di gara, né come tipo di navigazione. Però le macchine storiche mi piacciono tanto. Si tratta di una passione di mio zio che è stata trasmessa a tutti in famiglia. Si è costruito una bellissima collezione di macchine d’epoca, quello che noi chiamiamo “Il regno”. Onestamente i rally, se si parla di macchine, è la sola disciplina che non farei.

Quindi, per chiudere, ce lo diamo un obiettivo per questa Dakar 2023?

Il mio obiettivo è dimostrare a tutti coloro che non mi hanno risposto che hanno fatto un grandissimo sbaglio. Non si parla di vincere ma di arrivare infondo, trasmettendo al massimo la passione che c’è per questa bellissima gara e questo sport. Non ti nego che c’è un po’ di voglia di prendersi una rivincita verso coloro che ci hanno chiuso le porte in faccia in questi mesi in Italia.

Tutti pronti quindi per seguire la nuova avventura di Rebecca alla Dakar, soprattutto sul suo profilo Onlyfans che trovate a questo link.

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