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Hanno ancora senso le verifiche tecniche nei rally italiani?

Lo avrebbero, ammesso che interessi ancora a qualcuno dargli il senso che hanno da sempre

Tanto tuonò che piovve, mi viene da dire. Dopo il post-gara di Piancavallo e diversi scambi di opinione tra attori più o meno coinvolti, sono di nuovo davanti al pc a cambiare il risultato finale di una gara. Roba abbastanza usuale nelle gare di casa nostra, se non fosse per il fatto che questa volta c’è di mezzo una verifica tecnica.

Aldilà dei meri fatti, che vi abbiamo riportato in questo articolo, a vedere queste scene mi sorgono spontanee alcune domande sul reale funzionamento delle ormai bistrattate verifiche tecniche. Una “materia” che esiste da ormai 80 anni, che dovrebbe essere messa a garanzia e tutela di uno sport e che, invece, è ormai ridotta a “cavillo oscuro di chi non accetta il verdetto del cronometro”. Paradossale.

Cosa e soprattutto quando viene verificato?

A sentirne parlare dall’esterno, una verifica tecnica lascia pensare ad un momento serio in cui nulla è lasciato al caso. D’altronde si parla di tecnica e tecnologia, ambiti dal progresso inarrestabile e che possono essere facilmente aggirati dall’ingegno umano. Che messa giù così, se non ci fossero i valori di uno sport da rispettare, potrebbe sembrare anche una cosa positiva.

Si va in verifica prima di cominciare e ci si torna una volta percorsi tutti i chilometri. Semplice, lineare. O forse no? Quali sono gli standard di una verifica se anche il controllo di una semplice valvola pop-off deve essere rimandato di qualche giorno per mancanza di attrezzatura? E per quale motivo chi corre e chiede verifiche più accurate (e probabilmente lo fa sapendo il motivo), fa il ruolo del “guastafeste” che non è capace di perdere?

Dico questo perché, aldilà di tutte le congetture ed i dubbi che ci si può far venire, è sempre più forte la percezione che le maglie si siano progressivamente allargate nel buon nome di “così fan tutti”, sospinti dal fatto che, insieme a tanti che corrono per trascorrere un weekend, c’è anche chi con queste macchine ci campa. Ma se davvero questa è la dinamica, forse varrebbe la pena di dirlo apertamente e lasciare che ognuno faccia cosa vuole, ammettendo deliberatamente che non si tratta più di uno sport con le relative regole ma di una gara a chi ci mette il trucco più studiato.

Con quali criteri viene scelto chi controlla?

Più che una domanda, è una curiosità. Perché mi chiedo cosa sia cambiato da quegli anni in cui si andava di notte a controllare i filtri dell’aria delle Gruppo N, i tempi in cui il controllo di parti componenti tecnici come le valvole pop-off o materiali di sicurezza come gli estintori erano sistematici e la pesa a fine prova non era ritenuto un “capriccio” opzionale totalmente a discrezione delle parti. Dubito che si tratti di possibilità, anzi. L’evoluzione c’è stata tanto in ambito performance quanto in ambito controllo. Mi viene più il dubbio che manchi un vero e proprio standard (o che ci sia ma non venga rispettato) che porti a verificare chi ha le competenze per farlo, è sufficientemente super partes per farlo come si deve e, soprattutto, ha la giusta esperienza per farlo con il rigore che ci si aspetterebbe. E se anche questo standard e queste competenze fosse possibile reperirli, com’è possibile che sia tra le voci su cui gli organizzatori possono “giocare” per cercare di spendere meno?

Posso anche provare a capire che la necessità di contenere i costi ed il desiderio di proseguire col divertimento della domenica, possano aver portato qualche “alleggerimento” in tempi di vacche magre e sono certo che per qualsiasi regolamento o limiti che verrà imposto ci sarà sempre qualcuno più bravo ad aggirarlo. In un certo senso ha sempre fatto parte del gioco e talvolta è stato quel pizzico aggiuntivo di pepe che ha reso “interessanti” i post-gara. Che sia diventato la normalità mette paura, una certa rassegnazione ed una sempre più dilagante sensazione che non è vero che non si controlla perché non si ha la possibilità. Non si controlla perché non lo si vuole.

 

P.s. Se volete curiosare un po’ su come dovrebbero funzionare le verifiche, a questo link c’è tutta la documentazione.

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