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Intervista a Nicolò Lazzarini, a soli 18 anni vincitore nel Rally Italia Talent tra i navigatori non licenziati

Abbiamo parlato con un giovane navigatore davvero talentuoso, che ci ha raccontato dei suoi primi passi e della finale Rally Italia Talent

Lui ha compiuto da poco 18 anni, ma ha già dimostrato ottime potenzialità sia in delle gare estere, che soprattutto nella vittoria Rally Italia Talent della categoria navigatori non licenziati Aci Sport.

Nicolò Lazzarini viene da Padova, un territorio immerso nel Veneto dove la passione per l’automobilismo è ben arguta, e dopo degli anni passati nella regolarità turistica ha deciso di passare con casco e tuta e mettersi in mostra nei rally che contano.

Chi è Nicolò Lazzarini?

Nicolò Lazzarini è un ragazzo di 18 anni che fin da piccolo ha avuto la passione dei rally.
Ho realizzato il mio sogno quest’anno, prima correndo due gare in Croazia e poi addirittura vincendo una fantastica tre-giorni di finale al Rally Italia Talent, nella categoria non licenziati Aci Sport navigatori.

Com’è nata la tua passione per i rally?

Mi sono appassionato a questo sport grazie a mio papà, che fin da quando avevo due anni mi portava pazientemente in prova speciale.
Il sogno crescente è sempre stato quello di fare una gara con lui ma purtroppo non ce l’ho fatta, a causa di una malattia incurabile che lo ha portato via due anni fa, però ora l’obbiettivo è quello di continuare e correre come se lui fosse sempre con me.
Diciamo che sono sempre stato attratto maggiormente dai rally storici, in quanto a parer mio all’interno di essi si insinua maggiore passione, durezza e voglia di avventura che nei rally moderni non c’è, o c’è poco, dunque sono cresciuto a panino, macchina fotografica e rally storico, ed in questo anche il territorio dove vivo (Veneto) mi aiuta.
In seguito oltre a mio padre anche il Veneto Rally Club ha contribuito a far crescere sempre più la mia passione.

Parlaci della finale a Rally Italia Talent.

Per me, che sono un novellino, è stato come entrare al luna park. Essere circondato da gente che ha fatto la storia dei rally italiani e non solo e poter mettere in mostra le mie capacità davanti a loro è stato non solo una sfida ma anche un onore ed una grande emozione.
La reputo una grandissima esperienza, anche di crescita, perché penso che fare una finale di tre giorni al Rally Italia Talent corrisponda a fare un anno di gare, in quanto hai la possibilità di capire precisamente come comportarti sia nel pre-gara che all’interno della gara stessa.
Rappresenta il posto perfetto per un navigatore che ha già un talento nascosto e che lo vuole far emergere, essendo davvero una grande occasione.

Hai avuto già esperienze in gara nonostante la tua giovane età?

Grazie all’aiuto di due piloti che hanno creduto in me nonostante non avessi esperienza, vale a dire Federico Tremonti e Luca Bortot, ho avuto l’occasione di salire in auto da corsa ancor prima di staccare la licenza in Italia, prima al Rallyday due Castelli con Tremonti su fondo sterrato, a bordo di un BMW 320i, esperienza bellissima ma traumatica, in quanto non preparatissimo e dove ho commesso anche degli errori grossolani.
In seguito invece ho corso con Bortot all’interno del Rally in Circuit Championship, organizzato da Achille Guerrera, a bordo di una Fiat 500, in una gara che ci vedeva lottare per i primi posti di categoria, poi compromessa purtroppo da una sfortunata foratura a causa del budget che non ci permette gomme nuove. Proprio nella gara in pista a Grobnik ho poi potuto mettere in pratica i consigli di Simone Scattolin avuti nelle selezioni del Rally Italia Talent ad Adria.
Trovo che poter fare delle esperienze ancor prima di iniziare a correre in Italia ed ancor prima di staccare la licenza sia fondamentale, e grazie alle possibilità concessaci dai due organizzatori si possono fare delle esperienze d’oro in quanto correre e mettersi alla prova nelle gare croate ti da un bell’inprint su quello che può essere davvero correre in Italia.

Quali sono i tuoi progetti futuri?

I miei progetti futuri sono quelli di continuare a correre sempre più, di trovare il modo di fare sempre maggior esperienza, magari all’estero, magari in campionati come il Mitropa Cup o l’Alpe Adria Rally Cup, in maniera da rompere anche la barriera linguistica italiana.
Innanzitutto devo far la patente, perché senza patente non posso fare la licenza, e poi è fondamentale continuare nel campionato Rally In Circuit Championship con Luca, già dalla prossima settimana, cercando di ben figurare nelle tre tappe rimanenti e magari di costruire qualche altro progetto importante.
Spero di poter cogliere inoltre dalla gara omaggio Rally Italia Talent insieme al 26enne Marco Betti il meglio possibile cercando di imparare ma soprattutto di divertirmi e di ricambiare Renzo Magnani e tutto il team di Rally Italia Talent che ha creduto in me.

 

Consiglieresti Rally Italia Talent ad un aspirante navigatore?

Assolutamente, non solo ad un aspirante navigatore ma anche ad uno ben collaudato, in quanto ciò che si impara al RIT davvero serve in gara, ma anche nella preparazione, e potersi confrontare con dei professionisti del settore aiuta tantissimo, io stesso ho notato di aver fatto un salto di qualità. Insomma, se siete dei navigatori che non avete mai corso in gara, o se di gare ne avete fatte poche, ma anche se ne avete fatte qualcuna in più, consiglio comunque di partecipare e, aldilà del premio o dell’arrivare in finale, mettetevi in gioco, armatevi di tanta umiltà e sentite cos’hanno da dire i professionisti sul loro modo di lavorare, in quanto anche una piccola correzione fa davvero la differenza.

A chi dedichi la tua vittoria?

Dedico la mia vittoria in primis a mio papà Raffaello, perché anche se non c’è più so che ha sempre creduto in me, poi a mia madre (che sopporta tutti i weekend in cui sono fuori casa per seguire la mia passione) ed a tutta la mia famiglia, in più un ringraziamento speciale ad Elia de Guio, a Flavio Miolo, a Nicola Terrassan, a Flavio Peruzzo, a Sandy Bello, a Simone Stoppa ed a tutto il Veneto Rally Club per avermi sempre supportato ed incoraggiato durante la finale ad Adria.

Sogni nel cassetto?

Continuare a correre fino a quando l’età anagrafica non me lo consentirà più e diciamo poter cogliere il meglio da questa mia passione, magari rendendolo un lavoro in futuro e ripercorrendo i passi degli stessi esaminatori di RIT.

Grazie mille per la disponibilità ed un saluto da tutta la redazione di Rallyssimo

Grazie a voi per il tempo dedicatomi, continuate così!

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