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CIR/WRC – Le Prove spettacolo e la loro grande (IN)utilità

L'assurda alienazione dei rally che tanto piace al promoter

Ormai sono un must di tutte le gare, sia nel Campionato Italiano Rally sia nel Mondiale WRC, stiamo parlando delle prove spettacolo e della loro bizzara utilità.

Da un lato, promoter e federali del CIR e del WRC, che vorrebbero sempre più prove di questo genere, dall’altro lo zoccolo duro di appassionati e gran parte di piloti che non ama questo genere di gimkane.

Si dice che queste avvicinano il non appassionato al Rally, ma onestamente penso che sia proprio l’opposto. Come puoi avvicinare spettatori ad una disciplina come i rally che si corre tra stradine spesso dissestate oppure sterrate tra piante, muretti e rocce, mostrando ai neofiti una piazzalata di pessimo gusto?

I recenti casi di Messico e Cile, nei quali nelle prove spettacolo è praticamente successo di tutto, vedi ad esempio in Messico il problema della rampa difettosa che sbalzava in aria le vetture lasciandole verso il pubblico, oppure il tondo in Cile dove un’equipaggio si è letteralmente incastrato, danneggiando la sua vettura. Per non parlare di quello che ci aspetta in Galles, dove la prova spettacolo avrà ben cinque tondi tra le rotoballe.

E in Italia? Non ce la passiamo meglio! Purtroppo il CIR prevede queste orrende prove spettacolo uno contro uno, spesso allestite in luoghi non adatti ad ospitare gare. Peccato veramente, perché Forte dei Marmi, Sanremo e Palermo potevano essere sfruttati diversamente.

Non sarebbe stato meglio, una cerimonia di partenza in notturna con passerella dei piloti nelle via cittadine con annessa una sessione autografi con gadget per gli appassionati? Se proprio si vuole fare una prova show, si può copiare quello che fanno a Zlin in Repubblica Ceca, oppure una prova show stile Madeira in Portogallo.

Insomma, abbiamo capito tutti (anzi quadi tutti) che queste prove con chilometraggi ridicoli sono inutili, molto pericolose per gli equipaggi, oscene per lo spettacolo e per gli spettatori, estremamente costose per gli organizzatori e meno vendibili di un hamburger ad un vegano.

Forse é ora di smetterla, di trovare soluzioni alternative, in modo che il termine Rally rimanga ben distante da quello di Gymkhana o piazzalata.

Foto: Aci sport
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1 Commento

  • Peppe
    Posted 13 Maggio 2019 19:35 0Likes

    Mi trovo pienamente d’accordo con la tua analisi- riflessioni, dicono tutti di voler avvicinare il pubblico al nostro sport e poi andiamo a fare le partenze della gara alle ore 13 di venerdí con le persone a lavoro e lindifferenza generale! Con prove speciali praticamente deserte mette molta tristezza… Non capisco perchè non si corra la domenica come fanno tutte le altre discipline! La verità è che si vogliono togliere i rally dalle strade!!! La riflessione di un appassionato

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