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Tempo

3 MIN

Cos’ha reso il Barum Czech Rally Zlín 2022 una gara così difficile e pericolosa?

Immagini spaventose portano a chiedersi se qualcosa sia cambiato in questa edizione della gara ceca

Non le abbiamo conosciute questo weekend le caratteristiche del Barum Czech Rally Zlín, una gara che ha sempre riscosso un grande fascino tra gli appassionati e che in queste ore è finita sotto l’occhio del ciclone dopo i numerosi e spettacolari incidenti accaduti. In tanti ne hanno pagato le conseguenze, coi casi di Efrén Llarena e Alberto Battistolli come più eclatanti e da cui sono stati scaturiti infortuni che avrebbero potuto essere molto più gravi.

In tanti hanno provato ad interrogarsi su cosa sia successo in questo 2022 così nefasto ed ho provato a raccogliere un po’ di elementi tra dati a disposizione e qualche scambio con alcuni degli equipaggi partecipanti. Vediamo cosa è emerso.

Un’edizione non troppo diversa dalle altre

Confrontando il percorso degli anni scorsi ed in particolar modo il 2021, gran parte del percorso ricalcava le edizioni precedenti e si basava su prove pressoché storiche per la gara ceca.

Le sole eccezioni sono state la “Březová”, risultata una delle prove più lente della gara e la meno veloce del venerdì con i suoi 92,6 km/h di media al primo giro e 99 km/h nel secondo con un paio di tratti completamente privi di curve, e la Bunč, “fatale” a Battistolli – Scattolin che mancava sul tracciato dal 2019 con un tratto centrale piuttosto rapido.

Jan Kopecky, che si è confermato come vincitore della gara anche nel 2022, ha chiuso la tre giorni di prove speciali in 1:59:27.6 con la velocità media di 101.7 km/h sui 202.57 km di tratti cronometrati.  La scorsa stagione aveva coperto i 210.92 km in  2:00:07.2 alla velocità media di 105.4 km/h di una gara che si era presentata pressoché asciutta.

Nel 2022 i ritirati complessivi sono stati 26, di cui 10 per incidente, mentre nel 2021 non hanno terminato la corsa in 34 con sempre 10 equipaggi vittime di uscite di strada.

Insomma, niente di particolarmente diverso dal punto di vista organizzativo: il 2022 pare aver presentato il “solito Barum” ad altissima velocità e terreno di chi percorre quelle strade strette e rapidissime da molto più tempo.

Cos’è successo allora quest’anno?

Il mix “esplosivo” asfalto – pioggia

É innegabile che la componente metereologica abbiamo giocato un ruolo importante ma, dalle impressioni che abbiamo raccolto, il fondo stradale è stata la componente più critica della gara.

Osservando le immagini dei cameracar dei crash di Llarena, Csomós e Battistolli la caratteristica comune è un effetto “aquaplaning” in condizioni di pioggia non sufficientemente forte da creare reale aquaplaning. In tutte e tre le situazioni si vedono i tre piloti nelle condizioni di non poter intervenire in alcun modo per recuperare la situazione ed in balia della vettura, situazione evitata per poco anche da Ken Torn sempre sul secondo passaggio della Bunč.

Il manto stradale, sicuramente reso scivoloso dai vari passaggi delle vetture a sporcare alcuni tratti, è stato reso ancora più difficile dall‘utilizzo di resina epossidica per ripristinare l’asfalto. Un materiale che si indurisce asciugandosi e che viene reso estremamente scivoloso dalla pioggia. Non sappiamo se l’utilizzo di questo materiale sia iniziato da questa edizione ma, stando a quanto raccontato da alcuni piloti, una situazione del tutto inaspettata per cui non è stato possibile apportare alcun correttivo in fase di ricognizione.

Numerosi equipaggi hanno avuto più di una rimostranza verso organizzazione e FIA circa la situazione venuta a crearsi, con la difficoltà nello scegliere le gomme in condizioni variabili ad amplificare l’entità delle problematiche.

Solo il grande progresso fatto dalle vetture in termini di sicurezza ed una grande dose di fortuna ha evitato che gli incidenti avessero condizioni ben peggiori di quelle riscontrate-

Il Barum resta una gara affascinante che probabilmente sarà nel calendario ERC anche nel 2023. Che il 2022 sia un grande campanello d’allarme su quanto c’è da migliorare in termini di sicurezza dalle parti di Brno.

 

 

 

 

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