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Intervista a Gigi Pirollo: “I rally la mia vita. Il navigatore è ancora fondamentale”

Che voi seguiate i rally da giorni, mesi, anni, lustri, decenni di sicuro avete sentito parlare di Gigi Pirollo. Non un personaggio qualsiasi dei Rally, un navigatore diventato Leggenda. Uno che ha scritto la storia dei rally con la matita che usava (e usa tutt’ora) per scrivere sul quadernino che diventa, quando lui è sul sedile di destra, “la raccolta degli appunti di Da Vinci”, “la Divina Commedia di Dante”, “il muro per Michelangelo”, insomma, come uno spartito, dal quale esce poesia.[the_ad id=”8964″]

76 presenze nel WRC, Vice-campione del Mondo 1989, Campione Italiano GR.A 1982, Campione del Mondo GR.N 1993 (con Alessandro Fassina), Campione Europeo GR.A (1985), e molti altri successi per un palmarès che parla da solo. Tutt’ora, da delegato ACI per la sicurezza, non si ferma e continua a correre aiutando Giovani Italiani a sbocciare nel mondo dei rally. Inoltre è esaminatore Rally Italia Talent. Attenzione, all’ interno dell’ intervista sono presenti anche delle domande dei nostri lettori)

1. Chi è Gigi Pirollo?

Gigi Pirollo è un navigatore che grazie alla passione, alla bravura ed alla fortuna di iniziare a correre in tempi ove erano presenti squadre ufficiali (Italiane) nelle quali crescere è riuscito a fare dei Rally un lavoro ed a divertirsi dal 1974 (anno del debutto)

2. Che cosa significa essere un navigatore di Rally?

Il navigatore di Rally è un mestiere non facile, soprattutto nei rally di una volta ove bisognava anche programmare e gestire le assistenze ed i rally erano più lunghi, che consiste non solo nel leggere le note ed essere correttamente a tempo, ma anche nell’aiutare il pilota a migliorare se stesso, soprattutto in aspetti come ad esempio le traiettorie (un esempio: nel mondiale sia il pilota che il navigatore devono essere al top, ma in una gara minore se il pilota non è molto forte ed ha il navigatore esperto è quest’ ultimo che può aiutare nella crescita del pilota, come sto facendo io con i giovani piloti).

3.Una carriera ricca di successi, ci puoi illustrare il tuo palmarès? Qual è stato il migliore momento della tua carriera? E il peggiore?

Beh, il palmarès è davvero complicato da spiegare e da ricordare, ad esempio su Wikipedia o EWRC puoi trovare tutto il necessario:
1982 – Campione italiano GR. A – Capone (Fiat Ritmo)
1983 – 2º campionato italiano – Capone (Lancia 037)
1984 – Campione italiano assoluto – Vudafieri (Lancia 037)
1985 – Campione europeo GR. A – Rayneri (Fiat Ritmo 130)
1987 – Campione del mondo GR. N – Fiorio (Lancia Delta 4WD)
1988 – 3º campionato del mondo assoluto WRC – Fiorio (Lancia Delta 4WD)
1989 – 2º campionato del mondo assoluto WRC – Fiorio (Lancia Delta Integrale)
1990 – 4º campionato del mondo assoluto WRC – Fiorio (Lancia Delta Integrale 16v)
1993 – Campione del mondo GR. N – Fassina (Mazda 323 GTR)
1994 – 3º campionato italiano assoluto – Liatti (Subaru Impreza)
1996 – 2º campionato italiano 2RM – Longhi (Renault Megane Maxi)
1998 – 3º campionato italiano assoluto – Cunico (Ford Escort WRC Martini Racing)
1999 – 2º campionato italiano assoluto – Cunico (Subaru Impreza WRC)
2000 – Campione italiano terra – Cunico (Subaru Impreza WRC)
2001 – Campione italiano terra – Cunico (Subaru Impreza WRC)
2002 – 4º campionato del mondo Junior JWRC – Basso (Fiat Punto S1600)
2009 – Campione IRC (International Rally Cup) – Cunico (Ford Focus WRC ’07)
2011 – Campione Sloveno – Longhi (Skoda Fabia S2000)

Di momenti migliori ce ne sono stati tanti, e anche di peggiori, diciamo che il migliore è generalmente quando vinci (ad esempio i 2 campionati del mondo Gr.N o il secondo posto assoluto nel WRC), ed il peggiore è stato quando per pochissimo abbiamo perso il Rally di Sanremo 1989

4.Quanti rally hai disputato nella tua carriera? Quale auto ti è più rimasta nel cuore?

Di rally, nonostante io non sia stato li a contarli, ne ho disputati circa 450, di cui ben 76 nel WRC (Gare tra l’ altro molto più lunghe di quelle odierne), e di auto che mi sono rimaste nel cuore ce ne sono tante, specialmente quelle con cui ho vinto

5.Come sono cambiati i Rally dal 1974 (anno del tuo debutto) ad Oggi?

Diciamo che sono cambiati davvero tantissimo, una volta erano molto più lunghi ed erano molto strategici, con assistenze e quant’altro da programmare alla perfezione (specialmente nella squadra ufficiale Lancia). Ora invece sono cambiate auto, pneumatici, prove e sono già “pronti all’uso”, con tabelle tempi e cartine ben delineate sulle quali però ora conta molto meno la strategia al di là delle prove speciali.

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6. Come ti è sembrata la nuova Abarth 124 R-GT?

Diciamo che la base è buona, anche se andrebbe sviluppata di più in modo mirato, soprattutto su terra, in modo da stare di più dalla sponda R5 rispetto a quella R3.

7.Dall’ alto della tua esperienza, come vedi la situazione “giovani Italiani nei rally odierni”, perché secondo te non abbiamo Italiani nel mondiale con le Plus?

Diciamo che i motivi sono numerosi, in primis il denaro, poi manca anche la convinzione di andare all’estero ed imparare, facendo sacrifici e migliorando pian piano. L’ Aci comunque si sta impegnando molto per cercare di riuscire a portare nostri connazionali ad altissimo livello.
Tra i giovani più interessanti metterei sicuramente Fabio Andolfi, Damiano De Tommaso, Andrea Carella, il neovincitore del CIWRC Stefano Albertini e Luca Bottarelli.

8. Quali consigli daresti ad un giovane che vuole praticare questo sport?

I consigli che darei sarebbero quello di impegnarsi, cercare di imparare e di NON svolgere ricognizioni abusive, che sono inutili e pericolose, piuttosto di cercare di finalizzare al meglio il lavoro nelle ricognizioni regolamentate, che se uno vuole correre all’estero diventano ancor più fondamentali.

9. Raccontaci l’ esperienza del Rally Italia Talent

Il Rally Italia Talent è nato nel 2012, ed insieme a Renzo Magnani e Claudio Bortoletto siamo riusciti a mettere in piedi una struttura sempre in crescita, con esaminatori molto preparati e valutazioni sulle quali viene svolto un enorme lavoro al fine di uniformare esse e rendere il concorso il più corretto possibile.
Grazie al nostro team di esaminatori, probabilmente il team più preparato nel globo, i concorrenti possono imparare molto sulla guida anche a livello di sicurezza stradale e i premi sono davvero importanti.
Ora con R.I.T stiamo portando dei nuovi progetti interessantissimi, come la trasmissione su un importantissimo canale televisivo Italiano, su una radio, e sulla rinnovata partnership con Abarth, che metterà a disposizione per il 2018 anche delle Abarth 124 oltre che alle 595 che verranno impiegate nelle prove di Skid.
Insomma, ne vedrete delle belle!

10.Qual è il rally che è rimasto più impresso nella tua mente?

Diciamo che ce ne sono tanti, in ogni epoca, però tra le due delusioni in un certo senso più grandi rimangono i Rally di Sanremo 1988-1989, ove siamo arrivati secondi nell’ 88 per soli 5 secondi, e nell’89 per 54 dopo aver pagato un minuto al C.O

12. Carlo Capone, un personaggio strano, una storia di un velocissimo pilota ma precipitato nell’ oblio, tu che l’ hai navigato in passato, puoi parlarci di questo misterioso pilota?

Carlo era un pilota velocissimo, sia con le auto a trazione anteriore sia sulle “posteriori”, però era davvero falloso, e fragile mentalmente, soprattutto in momenti ad esempio quando ci stavamo giocando la vittoria, e quando è un po’ maturato, vincendo tra l’ altro il Campionato Europeo Rally, non ne ha più voluto sapere dei team “privati”, e dopo dei litigi con Lancia,  è caduto nell’oblio.

13. nel 2012 hai affrontato l’ IRCup a bordo della Mini Countryman WRC, navigando Piero Longhi, quali erano le potenzialità del pilota e della vettura?

In quella stagione abbiamo fatto secondi nel campionato, il valore del pilota (Piero Longhi) era ed è altissimo, mentre la macchina soffriva di poco sviluppo da parte di Prodrive e di un telaio poco comunicativo, che nemmeno nel WRC hanno permesso alla Countryman di cogliere i risultati sperati

14. Quanto è ancora fondamentale il ruolo del navigatore e se la tecnologia è d’aiuto in questo ruolo.

Il navigatore rimane fondamentale quanto il pilota anche oggi, mentre in quanto alla tecnologia io non sono d’accordo con ad esempio chi usa l’iPad invece che il classico quadernino delle note, molto più robusto, affidabile, semplice.

15. Essendo tu nel consiglio di ACI per la Sicurezza, quali sono i vostri prossimi progetti?

Di progetti ce ne sono davvero molti, stiamo cercando di lavorare sempre più in simbiosi con commissari, organizzatori, piloti etc per cercare di attuare soprattutto modifiche al regolamento, vecchio, che ha bisogno di una riformulazione.

16. Descrivi i “rally” in cinque parole

Diciamo “la mia vita”, precisione, grinta, determinazione, intelligenza

Grazie 1000 per la disponibilità, a presto!

Grazie a voi, a presto!

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2 Comments

  • Nicoli
    Posted 5 Settembre 2017 9:23 0Likes

    Giovani e appassionati ragazzi di Rallyssimo non ringiovaniamo troppo il babbo Tony Fassina. Lasciamo a figlio Alessandro Fassina, veloce meteora del rallyssimo anni 90, leale e simpatico avversario di tante sfide ai tempi della Sierra palettone , la vittoria del Mondiale Gr.N del 93 con la Mazda
    🙂
    Forza Gigi boia chi molla

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