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E se Bouffier fosse lo spauracchio dei big?

Nelle ultime stagioni Malcolm Wilson ci ha spesso abituati a vedere al volante delle sue vetture piloti poco più che sconosciuti, quasi autentiche scommesse.

Tra i più recenti Elfyn Evans, oggi seconda guida M-Sport e fresco vincitore in Galles, la rivelazione di questo 2017 Ott Tanak e il vice-campione WRC2 Eric Camilli. Scomodando il passato non troppo remoto invece, ecco l’estone volante Markko Martin, il funambolico Francois Duval e “Hollywood” Petter Solberg.

Scelte pressoché inspiegabili e azzardate ma terribilmente vincenti nel tempo. In alcuni casi, si sono rivelate trionfanti fuori dal team che aveva creduto in loro.  C’è da dire che zio Malcolm ha un fiuto ineguagliabile per talenti acerbi e prossimi a sbocciare.

E poi c’è lui, un francese che forse avrebbe meritato qualche chance in più per approdare nel rallysmo che conta: Bryan Bouffier.

Il transalpino è considerato un veterano del rally di Monte Carlo, grazie agli otto gettoni nel Principato di Monaco e nel 2018 raccoglierà il nono consecutivo.

La prima partecipazione risale al 2010 dove era a bordo di una Subaru Gruppo N. La spedizione non fu per nulla fortunata perchè si concluse con un ritiro causato da un uscita di strada. L’anno seguente (gara d’apertura del campionato IRC) Bryan si mise tutti dietro, compreso un certo Mikko Hirvonen, facendo la differenza sui tratti particolarmente innevati e ghiacciati. Talento da vendere insomma. Grazie a questo risultato così tanto sorprendente che Bouffier si affaccia sul panorama internazionale.

Nel 2012 la kermesse monegasca riconquista la validità iridata e il francese si ripresentò ai nastri di partenza con la Peugeot 207, ottenendo un buon 15° posto assoluto e il terzo di classe.
Nel 2013 ecco il salto di categoria, lo troviamo alla guida di una WRC e più precisamente una Citroen Ds3 privata ma non troppo, con la quale ottenne meritatamente la quinta piazza assoluta, dopo aver segnato alcuni tempi degni di nota.

Passiamo all’edizione del 2014, forse la più prestigiosa per il pilota classe 1978. A bordo, guardacaso, di una Fiesta Wrc griffata M-Sport concluse le prime due giornate al comando. A levargli la seconda vittoria in carriera ci è voluta tutta la classe di un campione chiamato Seb. Ogier, il quale sfruttò tutto il potenziale della sua VW Polo per ridurre il gap dalla vetta e sorpassare il connazionale proprio negli ultimi scampoli di gara. La seconda piazza assoluta fece comunque scalpore, attirando l’interesse di Nandan e Hyundai.

Le successive due edizioni(2015,2016) furono invece da dimenticare. Un’uscita di strada e la rottura di una sospensione non permetteranno a M-Sport di ripetere l’exploit, rimanendo con l’amaro in bocca per aver sciupato una duplice occasione.

Decisamente meglio quest’anno, 2017, dove con la Fiesta R5 conclude decimo assoluto e terzo di Wrc2 dietro agli equipaggi ufficiali.

Pochi giorni fa è stato annunciato che nell’imminente edizione del 2018 la terza Fiesta Wrc Plus M-Sport sarà portata in gara proprio da Bryan Bouffier, notizia divenuta immediatamente oggetto di discussione degli addetti ai lavori. Certamente si tratta dell’ennesima scommessa di Wilson, ma stavolta non così azzardata perchè si ha di fronte un pilota ormai maturato e veterano di questa gara.

E se assumesse il ruolo di spauracchio dei big?

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