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Quattro chiacchere con Piero Longhi:”I rally sono cambiati tantissimo in 30 anni, Subaru: ci manchi!”

Abbiamo intervistato uno dei pionieri di questo sport, che ha scritto la storia dei rally italiani, come pilota, e non solo...

 

Lui è nato il 12 Dicembre 1965 a Borgomanero (Novara), ha sulle spalle quasi 32 anni di carriera, e non ha bisogno di presentazioni: Stiamo parlando di Piero Longhi, vera e propria leggenda del rallysmo italiano, vincitore del Campionato Italiano Rally 2000 e 2005, del campionato Sloveno Rally 2011, e della coppa Europea Sud 2006, e di quella Ovest 2005, e di tanto altro ancora…

Oggi vi parliamo del suo passato, presente e futuro attraverso racconti ed aneddoti d’altri tempi,passando dalla fine degli anni 80 fino ad oggi, buona lettura!

Chi è Piero Longhi?

Piero Longhi è prima di tutto un appassionato, che ha corso per oltre 30 anni nel mondo dei rally, con la passione per i rally che sicuramente ha fatto tanto e ha fatto sì che anche adesso che non sono più “professionista” al 100% cerco comunque di correre qualche gara all’ anno, nonostante la grande difficoltà soprattutto a livello budget per correre con certe auto…

Da dove nasce la tua passione per i rally?

La mia passione per il motorsport nasce da “piccolino”, visto che fin da quando avevo 5-6 anni seguivo la pista e la Formula 1 (andando anche spesso a Monza), poi per vari motivi ho avuto la fortuna di conoscere il mondo dei rally e di entrare a farci parte fin da poco dopo neopatentato…

Una lunga carriera, iniziata alla fine degli anni 80 che continua fino ai giorni nostri, parlaci di essa e di come sono cambiati i rally…

I rally sono cambiati davvero tanto, sia a livello tecnico che logistico (una volta ci muovavamo, provavamo etc con le auto da corsa…), poi secondo me c’era molta più passione, soprattutto tra i giovani, e anche tra il pubblico, che spesso era molto più numeroso di oggi…
Poi certo, cambiati tanto sono cambiati quando la Lancia ha abbandonato i rally, visto che faceva davvero tanto audience e dava visibilità.
Poi, sempre con la Lancia, nel 1991 Fiorio mi mise sotto contratto come tester ufficiale e collaudatore, solo che a fine anno hanno comunicato l’ abbandono dai rally, proprio quando iniziavo ad avere “un piede” dentro la casa ufficiale…
Poi, beh, le macchine, infatti esse sono cambiate moltissimo, in 30 anni di evoluzione, infatti ogni tanto quando provo qualche gruppo A mi dico sempre “come facevo a guidare sti mezzi ?”, quando invece essi erano al top in quegli anni…

Hai provato anche a Verona la Abarth 124 RGT, qual è la tua opinione in merito? Cosa ne pensi della scelta di ridurre ad uno soltanto i giorni di gara del Campionato Italiano Rally?

La 124, nella declinazione stradale, l’ ho usata davvero tanto, e mi sono divertito un sacco, mentre la versione RGT l’ ho usata nella “Corsa dei Campioni 2017” a Verona, ma mi sono accorto che la trazione posteriore è ormai inadatta nei rally, poi con quella meccanica è davvero più adatta alla pista che ai rally…
Sul discorso del format, invece, sarebbe fantastico avere dei rally più lunghi, come una volta, ma alla fine sarebbe stato inutile per questo 2018 ridurre i rally CIR di 20km di PS ma lasciare lo stesso numero di giornate…

Quali rally preferisci di quelli che hai disputato nella tua carriera? Quale gara ti è più rimasta nel cuore?

Di rally che mi piacciono ce ne sono stati tanti…ad esempio Targa Florio ma anche San Crispino ad esempio, con il San Marino però che avendo vinto cinque volte ed avendo delle strade cotanto favolose, occupa un posto speciale nel mio cuore…

Terra o asfalto?

Pur inizialmente asfaltista, devo dire che preferisco la terra, l’ asfalto va bene in pista…

Quali sono le vetture che più ti hanno divertito e soddisfatto in carriera?

Di vetture ce ne sono state parecchie, alla fine tutte sono state parte di una carriera, ma in maniera particolare l’ auto che forse preferisco è la Toyota Corolla WRC, in quegli anni davvero avanti in maniera incredibile dal punto di vista di elettronica e meccanica, auto con la quale ho svolto anche delle sessioni di test con gli “ufficiali” e con la quale ho vinto il Campionato Italiano Rally del 2000…

Oltre ai rally, hai avuto anche una parentesi in pista, nel F2000 Italian Trophy, con tante vittorie, com’è stato il passaggio dai rally alle corse in pista? L’ adrenalina che si prova è la stessa?

In pista ci sono arrivato principalmente grazie a Twister Corse ed ad un amico che correva con una Formula 3, me l’ ha fatta provare e mi è piaciuta tantissimo fin da subito, fino a quando non ho usato una Dallara F308 in gara, con ottimi risultati fin da subito, vincendo tra l’ altro il campionato nel 2013…
La guida in pista è “diversa”, per certi versi più noiosa, però è davvero bella anche l’ adrenalina della “bagarre” con le altre auto…

Da qualche anno sei coinvolto nella federazione svolgendo anche l’ attività di istruttore federale, sei felice di questo tuo “nuovo” ruolo?

Si, il ruolo mi piace molto, è da qualche anno che faccio l’ istruttore in corsi federali, nel Supercorso etc…, poi spesso svolgo i test per passaggi di licenze, abilitazioni…e dall’ anno scorso faccio parte anche della giunta sportiva, organo molto importante anche per i regolamenti etc… spero di continuare infatti a farne parte in futuro, perché il nostro obbiettivo è di cercare di riportare il nostro sport ai più alti livelli, e di sistemare, se si riesce, le cose che non vanno bene…
Ricordiamoci poi che non abbiamo più piloti né in F1, né nel WRC con le Plus, quindi la situazione al giorno d’ oggi non  è bellissima, ma anche ACI Sport si sta sforzando per cercare di migliorare ciò e di avere di nuovo drivers italiani a contendersi i maggiori campionati automoblistici mondiali…

Dove ti vedremo in questo 2018?

In quest’anno sicuramente mi vedrete al Milano Rally Show (su Ford Fiesta WRC), al Monza Rally Show e chissà, forse al Rallylegend… nonostante mi piacerebbe tantissimo tornare a fare una gara “seria” sulla terra!

Secondo te perché molti italiani faticano a sbocciare a livello europeo ed internazionale?

Perché secondo me manca non solo, come spesso accade, il budget, ma anche la mentalità dell’ “andare all’ estero”, e l’ abitudine a fare i soli due passaggi di ricognizione come nel mondiale, con in Italia un abuso ancora troppo grande sul fatto delle “ricognizioni abusive”.

Hai corso per parecchi anni con la Toyota Celica Turbo 4WD, con la Ford Escort Cosworth ed anche con la Lancia Delta Integrale, che differenze hai notato tra queste gruppo A? Quale preferisci?

Diciamo che la Delta, essendo la più “vecchia”, è stata anche la meno tecnologicamente evoluta, quindi più difficile da guidare e meno competitiva, però quelli della Delta sono stati dei bellissimi anni e mi hanno fatto crescere tantissimo.
La Escort Cosworth, invece, non mi è mai piaciuta da usare, e non ho mai trovato feeling con lei nell’ unico anno in cui l’ ho utilizzata, il 1995, essendo molto professionale ma “insipida” da guidare, ed è anche per questo che mai ha vinto un mondiale.
Discorso diverso, invece, per Toyota Celica, vettura come al solito della casa giapponese molto avanti rispetto ai suoi anni, super competitiva e potente, “letale” per gli avversari anche nel WRC, mentre io ho corso per due anni con la ST165 e successivamente con la ST205 ambedue curate dal Team Grifone.

Mini Countryman WRC: Una auto dal grande potenziale ma mai sbocciata per vari motivi, come ti è sembrata quando hai gareggiato con essa?

Ho corso con lei nell’ IRCUP 2012, e se all’ inizio poteva sembrare buona, poi gli sviluppi sono decisamente mancati (con BMW che ha preferito concentrarsi sul DTM) e la vettura ha perso molta competitività rispetto agli avversari sempre in aggiornamento (es. Fiesta WRC)…
L’ esemplare con cui ho gareggiato io è stato poi venduto al Francese Didier Thoral ed in seguito al Britannico Nigel Feeney ed attualmente compete nel Campionato Scozzese Rally Asfalto.

E riguardo ai navigatori che ti hanno affiancato, cosa ci puoi dire?

Riguardo ai miei co-driver, nel 1986 conobbi Massimo Leonardi, detto “Swilly” che mi ha fatto conoscere il mondo dei rally, che prima non seguivo. Egli mi ha fatto conoscere tutto, le note, le gare etc… e corsi fino al 1989 affianco a lui, tra Opel GTE, Renault 5 etc…e devo anche a lui la mia bella carriera
In quegli anni la, ho corso anche con Lunardi, con “Lele” Minzoni, e poi nel ’90 decido di fare il passo e correre nel Trofeo Uno insieme a Sartori Racing, vincendo il trofeo e permettendomi di partecipare con Team Grifone al Campionato Nazionale Aperol 1991, che ho vinto coadiuvato da Pietro Carraro a bordo di una Lancia Delta Integrale GR.A.
Un altro navigatore che ricordo con grande piacere è Flavio Zanella, molto simpatico e professionale, poi come scordare Maurizio Imerito, con cui ho corso nel ’92, ’93, 94…, e dopo di lui ho corso molto con il grande Gigi Pirollo, con una piccola parentesi anche con Danilo Fappani al mio fianco, poi quelle poche gare con Fabrizia Pons sono state molto belle, ambedue vinte!
Altri navigatori di quegli anni degni davvero di nota sono stati il mitico “Billy” Casazza, Gilles Thimonier, Maurizio Goi, Paolo Cecchini, Angelo Matassa, Barbara Petitti, Valentino Vietti, Alessandro Perico (scambiandoci i ruoli ogni ps!) Daniele Vernuccio e Lucio Baggio, con cui nel 2000 abbiamo vinto l’ Italiano, fino ad arrivare a tempi più recenti…
Ai giorni nostri come dimenticare il grande “Capitan Ventosa” Luca Cassol, compagno di tante avventure al Monza Rally Show, ove abbiamo anche fatto divertire il pubblico di Striscia La Notizia, dei momenti bellissimi, mentre a Monza ho corso anche con Marco della Noce, in arte “Sochmacher”, comico incredibile e persona fantastica e molto particolare, fino ad arrivare al mio navigatore attuale, grande amico e sponsor di sempre, Gianmaria Santini, visto che allo stato attuale corriamo solo per divertirci, dopo che lui è stato il mio più grosso sponsor in passato, con un passato notevole anche da navigatore.
Negli ultimi anni poi soprattutto lui ed una serie di suoi amici mi hanno permesso di reperire il budget per correre con macchine fantastiche come le WRC, e lo ringrazio moltissimo di questo, visto che anche quest’ anno ci cimenteremo ancora al Milano Rally Show ed al Monza Rally Show, nonostante il nostro sogno sarebbe tornare a fare almeno una gara vera, sulla terra, e stiamo vedendo un pochettino cosa fare…
Che poi, tornando al mio passato, ho fatto anche dieci gare da navigatore, con la mia prima affiancando un giovanissimo Valentino Rossi al Monza Rally Show, poi altra esperienza mitica è stata vicino ad Andrea Navarra, sulla terra, in una gara vera!
Negli ultimi anni poi faccio da navigatore-tutor, a pilotini nuovi, sia ad amici come Riccio, che a giovani come Alessio Bormolini…

Subaru e rally, un binomio inseparabile che purtroppo negli ultimissimi anni sta venendo a mancare, che ne pensi?

Penso che Subaru faccia parte della storia dei rally e viceversa, e penso anche che l’ abbandono dalle competizioni rallystiche abbia avuto influenza negativa anche a livello commerciale, specialmente in Europa, ed anche in Italia ora si fa fatica a trovare delle auto marchiate Pleiadi.

Descrivi i “rally” in cinque parole.

Velocità, talento, divertimento, prestazioni, inventiva

Grazie infinite per la disponibilità ed un saluto da tutta la redazione di Rallyssimo.it.

Grazie a voi, un saluto!

 

 

 

 

 

 

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