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Le prime positive risposte sulla sicurezza delle Rally1 ibride

Cella di sicurezza e batterie ok, qualche dubbio sulla difficoltà di controllo

Probabilmente non ci si aspettava potesse succedere così presto ma, dopo l’incidente occorso a Thierry Neuville nei test di ieri in Francia, alcune delle domande più frequenti sul passaggio all’ibrido del WRC hanno ottenuto qualche risposta. Non ci sono molte informazioni su quel che è realmente accaduto alla Hyundai i20 Rally1 ma, nei fotogrammi raccolti in queste ore si possono notare alcuni particolari rilevanti. Dettagli che, sommati ad altri elementi di queste settimane, iniziano a delineare meglio le WRC del 2022 ed il loro livello di sicurezza.

Partiamo da questa immagine, la i20 distrutta ed immersa nell’acqua.

Aggiornamento: il celebre giornalista Paul Fraikin ha pubblicato un’altra foto questa mattina dove sono ancora più evidenti i danni subiti dalla i20.

La nuova cellula di sicurezza tiene

Progettata dalla FIA per poter assorbire fino al 115% di energia in più nella zona tetto e di circa il 70% nella zona frontale, la cella di sicurezza è rimasta integra ed ha protetto Thierry e Martjin. In particolar modo, si nota bene come l’aggiunta verso lo sportello di un secondo rollbar, per dar spazio alle batterie, ha permesso all‘asse centrale del tetto di rimanere intatto, assorbendo alla perfezione ogni schiacciamento proveniente dall’alto. Sul fianco la vettura sempre aver avuto sollecitazioni particolari per cui resta da provare quel -51% di possibilità di intrusione da impatto laterale.

Le batteria in acqua “non friggono”

Nell’immaginario collettivo una Rally1 ibrida che finisce in un corso d’acqua provoca lo stesso effetto di un elettrodomestico che finisce in un lavandino pieno. Insieme a questo c’è l’idea che queste macchine non siano “toccabili”, che sia necessario un manuale d’istruzioni per guidarle ed un altro per assisterle in caso di incidente (noi stessi avevamo parlato della luce verde in questo articolo). Dalle informazioni che siamo riusciti a raccogliere, non è successo niente di particolare o di diverso rispetto ad altri incidenti, con i soccorsi che hanno potuto agire con tempestività e senza che nessuna delle persone coinvolte potesse rimanere in qualche modo folgorata. Lecito porsi delle domande ma, come ci aveva sottolineato anche Nicky Grist in una nostra recente intervista, sarebbe abbastanza insensato pensare che chi ha deciso questo passaggio epocale non abbia preso in considerazione certe eventualità.

Difficoltà di controllo comprovata per tutti

Ad eccezione di Ford, sia Toyota che Hyundai hanno avuto problemi durante i test come hanno testimoniato immagini e video che hanno raccontato le uscite di strada di Evans (che ha costretto Ogier a saltare il suo test) e di Tanak, oltre al clamoroso botto di Neuville. Non ci sono prove che si tratte di cause comuni ma, viene da pensare che un altro grande cambio previsto sulle Rally1 possa giocare un ruolo importante: quello del differenziale centrale. Quello che ci si aspetta sono macchine più pesanti e complesse da controllare e, come si suol dire, due indizi fanno una prova. Tre a maggior ragione.

Ovviamente è ancora presto per trarre conclusioni. C’è ancora molto da capire, da provare, da riscontrare ma è innegabile che tra i primi segnali c’è tanto di incoraggiante che respinge un certo disfattismo di chi non avrebbe voluto questo cambiamento.

Immagine di copertina: Dirtfish.com
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